Mercoledì 7 ottobre : il primo mercoledì della fede

maxresdefaultFabriano – Tornano, anche quest’anno, i Mercoledì della Fede. L’appuntamento ideato dal vescovo Giancarlo Vecerrica che raduna tutti i fedeli in Cattedrale a Fabriano. Il primo appuntamento è previsto per mercoledì 7 ottobre, alle ore 18,30 sempre a San Venanzio. “Ascolteremo – spiega il presule – la testimonianza del giornalista e inviato di guerra Domenico Quirico, ex sequestrato in Siria, che ci offrirà la possibilità di riflettere sul tema della misericordia di fronte all’attuale persecuzione.” Poi il 28 ottobre arriverà a Fabriano il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. I mercoledì della fede quest’anno saranno incentrati sul tema della misericordia ed il Vescovo Giancarlo Vecerrica, proprio nella giornata d’avvio, mercoledì 7 ottobre presenterà e donerà il testo  “Misericordia, io voglio”, con gli Orientamenti pastorali per l’anno 2015-2016 ed il programma che raccoglie le proposte principali di ogni ufficio pastorale. Questo testo, ricorda don Giancarlo Vecerrica, serve per vivere intensamente l’anno della Misericordia su questi tre versanti: nelle famiglie, all’ora di cena leggere una parabola evangelica o una preghiera indicata; nelle parrocchie e negli ambienti e in Cattedrale con gli incontri dei Mercoledì della Fede ed i pellegrinaggi alla Porta Santa. “La misericordia ricevuta – sottolinea il Vescovo in sede di presentazione del nuovo anno pastorale – deve essere donata. Questo avviene attraverso le opere della Misericordia, che la Chiesa ha individuato in sette opere di misericordia corporali: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti; e in sette opere di misericordia spirituali: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Forse il benessere degli ultimi decenni ce le avevano fatte considerare sorpassate. Adesso riscopriamo che sono attualissime, come potete leggere in questo sussidio. Queste opere di misericordia, in realtà, sono la strada per seguire l’imperativo evangelico: “va e tu fa lo stesso”(Lc 10,37)”. Come è nel suo stile don Giancarlo preferisce rendere concrete le indicazioni teoriche e propone ai suoi fedeli “di scegliere una o due di queste opere, in cui si fa più fatica, e di farle diventare un impegno per tutto l’Anno Santo. La nostra fede, oltre a diventare più concreta, diventerà anche più creativa”. Non manca un accenno anche alla politica, ambito in cui risulta sempre più ostico coniugare l’espressione della misericordia. Per questo ha voluto ricordare il beato Paolo VI che ha definito la politica come una “forma della carità”. “La ricerca del bene comune e il discernimento dei mezzi per perseguirlo – ribadisce don Giancarlo – è una forma straordinaria di misericordia, perché spinge la società verso la civiltà dell’amore, che il cristianesimo ha proposto e propone come risposta ai bisogni dell’umanità”.

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