Il cai di Gubbio trova le tracce di un esploratore del 1649

12086874_940622809317079_567966603_n (1)Costacciaro – A.D. 1649: il Prete di Costacciaro Don Piero Carboni, esplora, fra i primi, la Grotta del Cucco. Era tra i probabilissimi discendenti diretti del grande teologo cinquecentesco costacciarolo Lodovico Carbone. on Pietro (o “Piero”) Carboni, è stato membro fondatore, “sotto il dì 5 Agosto 1674”, assieme al Capitano Felippo Valentini ed a Pier Francesco Pascolini, della Congregazione dei SS. Dodici Apostoli di Costacciaro e probabile redattore del suo statuto.

In un documento datato 7-8 novembre 1692, e riportante le visite pastorali del vescovo eugubino Bonaventura, scrivendosi della chiesa di Sant’Apollinare di Valbonosa di Villa Col de’ Canali di Costacciaro, si legge: «Sant’Apollinare di Valbonosa. Unico altare con quadro in tela nel quale è dipinta la Beatissima Vergine, San Francesco e Sant’Apollinare. Celebra i divini uffici d. Pietro Carboni e gli uomini della villa gli passano sei mine di grano» (cfr. AVG, 19/6, cc. 23or-231r.).

Monte cuccoDomenica 2 Marzo 2014, il valente speleologo di Valdorbìa di Scheggia Mirko Berardi, Responsabile del Gruppo Speleologico C.A.I. Gubbio «Buio Verticale», durante un’attenta perlustrazione nella Grotta di Monte Cucco, alla ricerca delle firme e delle date, graffite, incise o scritte con il nerofumo delle torce, sulle pareti della cavità, dai più antichi esploratori della maggiore cavità umbra, rilevava anche quella, incisa, di D. Piero Carboni, datata all’anno 1649. Abbiamo, così, la certezza che il sacerdote Don Piero Carboni, nipote o pronipote di Lodovico Carbone, è stato fra i primi esploratori della Grotta di Monte Cucco ed il suo primo, sinora accertato, visitatore speleologico di Costacciaro.

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