Ospedale di Cagli, quale futuro? Se ne parla il 20 ottobre

0-ospedale_cagliCagli – Entroterra pesarese in fibrillazione sul delicatissimo tema della sanità. Proprio in questi giorni si è tornati a parlare delle case della salute, strutture che però non hanno tutti i servizi garantiti da un ospedale. I nosocomi di Fossombrone e Cagli ma anche Sassocorvaro e Pergola non possono dormire sonni tranquilli. Comitati a tutela dei presidi ospedalieri dell’entroterra tornano a ragione a far sentire la loro voce di protesta dettata dal silenzio totale sulla questione sanità. Per la struttura di Cagli, ad esempio, voci ripetute parlano di un taglio del servizio di senologia. Ci chiediamo perché? Dati alla mano parlano di un servizio che richiama pazienti anche da altre regioni, garantito da professionisti esemplari. Parliamo di ospedali in generale che vengono gradualmente depotenziati. Non possiamo nasconderci dietro a un dito: i disagi si avvertono e i servizi per i cittadini ne risentono. E non mancano momenti forti. La giunta comunale cagliese ha tuonato contro il presidente della regione Ceriscioli inviando settimane fa una missiva… “Venga a Cagli a vedere la struttura…   cosa vuole fare, in particolare rispetto a un punto di primo intervento che fatica sempre più a sopperire le richieste per la vastità del territorio… E la senologia?”. Sulla scia ecco un appuntamento promosso proprio dall’amministrazione comunale di Cagli in calendario martedì 20 ottobre al Ridotto del teatro comunale alle ore 20.30 dal titolo: “Sanità e A. Celli di Cagli, informazione e percorso futuro“. L’auspicio è di vedere una grande partecipazione per “urlare” all’unisono: “Noi dell’entroterra, non siamo cittadini di serie B“. E magari ottenere qualcosa. Anche se il compito è arduo.

Guido Giovagnoli