Gemellaggio culturale: con voi, tanto di noi.
|Sassoferrato /Ferrara – I Gemellaggi sono segni di civiltà. Quelli culturali, segni di fratellanza. Ma il gemellaggio culturale che si è avviato tra Ferrara e il nostro comune, obbedisce ad una dinamicità che lo rende diverso ed ambizioso. Perché non è solo un tandem culturale tra il Centro di documentazione del mondo agricolo ferrarese (Maf) e il museo delle arti e tradizioni popolari, il Museo della Miniera e il Parco Archeominerario dello zolfo di Cabernardi ma stabilisce una filiera. Una filiera che omaggia il sacrificio di una comunità e dà radici ad un nuovo capitale culturale tutto da sfruttare a scopo educativo e a scopo turistico.
Tra Cabernardi e Ferrara – leggere Pontelagoscuro, il villaggio creato ex novo dalla Montecatini per i marchigiani trasferiti in Emilia dopo la chiusura della miniera –, il sodalizio non è mai scemato. Anzi quel legame intenso tra chi è stato costretto a partire negli anni 50 e la terra del cuore è stata trasmesso ai figli ed oggi ai nipoti. Non è solo attaccamento ai luoghi nativi ma anche orgoglio e il merito di chi, con caparbietà ed intelligenza, ha saputo radunare cimeli e ricordi e spingere la politica a trasformare ruderi e memoria in un polo turistico.
Quel polo di archeologia industriale che abbinato a quello della cultura contadina spiega il carattere del metal-mezzadro su cui Fabriano e Ferrara hanno poggiato illoro sviluppo e trainato l’Italia nella sua scia. Fabriano quale leader nel mondo dell’elettrodomestico bianco e Ferrara come polo petrol-chimico mondiale.
Oggi, queste qualità vanno in mostra in un progetto integrato tutto da perfezionare che sicuramente rientrerà nei compiti affidati a quella nuova start-up che a Sassoferrato si occuperà di gestire e sviluppare la fruizione dei beni monumentali e museali. Un progetto che i sindaci Tagliani e Pesciarelliì hanno voluto tenere a battesimo intervenendo durante un convegno domenica 18 ottobre coordinato dall’intuitivo e vivace professore Borghi. Sintomatico è stato il fatto che a illustrare i musei sentinati erano due oratori simbolo di questo nuovo racconto culturale. Il museo delle tradizioni popolari lo spiegava Lorena Varani, nata a Pontelagoscuro da un papa minatore a Cabernardi, trasferito a Ferrara che, laureata in Scienze Politiche, specializzata in amministrazione è l’attuale vice sindaco del comune di Sassoferrato. L’altro è Maurizio Greci, ingegnere, nato e cresciuto a Cantarino, l’altro villaggio creato dalla Montecatini a servizio della miniera di Vallotica e della raffineria di Bellisio, che ha spiegato il Parco e il museo dello zolfo non solo nelle vesti di consigliere della civica assise ma anche come ideatore alla stregua di Diego Cappellini e Lucio Polverari di un Palio estivo straordinario. Una manifestazione che con il gioco e le gare rievoca un era, è vero, che non c’è più ma che è nel Dna di una comunità che vive sulle argini del Po ed anche su quel crinale che divide l’anconetano dal pesarese. Dna che, con questo gemellaggio, diventa filiera culturale. Buon gemellaggio a tutti.
Véronique Angeletti@riproduzione riservata