Per la mia sorellina, corro perfino a New York

20151015_172217Cagli – Correre per un ideale è molto bello. Correre per la sorellina quarantenne disabile e per tutti i suoi compagni, lo è ancora di più. Alfonso Bondi, elettricista del comune di Apecchio, sta per partire per New York. Il primo novembre sarà una delle maglie della maratona più nota del mondo. Si allena da gennaio con il suo cugino, amico, partner di corsa, Andrea Biondi. Anche se non è solo. Nel cuore, ha i ragazzi dell’Albero delle Storie, il centro socio-educativo per l’handicap di Cagli. Un centre dove eterni ragazzi dai 18 ai 65 anni crescono insieme,
20151015_170519affiancati dagli educatori Francesco Moroni, Claudia Urbinati, Ilaria Beligni ed Aurelio Clementi della cooperativa Labirinto. Alcuni di loro sono ormai più di quindici anni che frequentano questa scuola speciale dove colorano, giocano, imparano a rispettare le regole e fanno Arte come Claudio, 63 anni, dalla grafica così intrigante che disegna logo e manifesti del centro e ha ideato l’uomo che corre sulla maglietta che Alfonso vestirà nella Grande Mela.  Ogni mattina ed ogni sera, vanno e vengono dalla loro casa al centro con il pulmino. Si dividono tra famiglia e scuola fino a quando la famiglia c’è. E poi, il rischio di andare in casa di riposo. Il che preoccupa, strugge chi le ama e spiega il perché Alfonso corre a New York.

Voglio l’attenzione della Regione. Fare aprire un tavolo di concertazione. Il presidente Luca Ceriscioli deve sapere che il comune di Cagli ha ricevuto in donazione un’appartamento che sta qui affianco a questo centro in via 20151015_181400Raffaello e che lo mette a disposizione di un centro residenziale per la mia sorellina e i suoi amici. Una sicurezza per tanti genitori che sono preoccupati per quello che potrebbe succedere ai loro figli, il giorno che loro non ci saranno più”. “Il problema – spiegano Francesco Passetti, presidente dell’unione montana Catria Nerone e l’assessore alle politiche sociali del comune di Cagli, Stefano Polidorinon è la struttura. L’abbiamo ed anche un progetto per adeguarla. Il problema sono i posti per la residenzialità, il convenzionamento perché gli utenti non possono farsi carico di tutti i costi. Noi chiediamo pertanto una revisione del fabbisogno interno al nostro distretto sanitario quello di Urbino. I posti esistono ma sono lontani dalla nostra realtà e non sono una risposta efficace ai bisogni della nostra popolazione. Ragione per cui i sindaci dell’Unione chiedono di rivedere la ridistribuzione dei posti o di aggiungere dieci posti specifici per il comprensorio.”

Véronique Angeletti@riproduzione riservata