I tre Premiati della Rassegna Salvi 2015

20151024_172954Sassoferrato – En plein per l’edizione 2015 della Rassegna Salvi che diventa ancora più ricca. I premiati sono tre ex aequo e dunque  ci sono tre premi acquisti e anche un dono dell’artista maceratese Nino Ricci che esponeva una quarantina delle sue opere più belle. Una rassegna intelligente quest’edizione 2015 curata da Nuzio Giustozzi e Daniela Simoni. Perché hanno tessuto un filo tra il figurativo di Gian Battista Salvi, detto il Sassoferrato, che dipinge visi di Madonna tuttora nel cuore della gente, e il figurativo dell’arte di oggi ma anche fatto emergere la marchigianità nell’Arte. Una marchigianità che occupa le vette dell’Arte contemporanea attingendo a collezioni privati permettendo di fare un nesso tra il realismo e la natura morte nel novecento. Operazioni che rendono il contemporaneo leggibile ed avvicina il grande pubblico ad un mondo che rimane enigmatico.  I premiati dell’edizione 2015 sono artisti intuitivi e innovativi che con le 20151024_172921loro opere aprono letture diverse. Come l’anconetana Silvia Fiorentino, premiata perché “utilizza i media e i linguaggi più svariati, infonde nella materia il soffio vitale per darle forma, così assimila la capacità creativa dell’uomo a quella raccontata dalla Genesi. Tutto il suo lavoro è un ricercare e un percorre l’evento della creazione come abito mentale interpretato al femminile, come donna fecondatrice di forma che ammansisce la materia rendendola duttile alle sue mani, alla mente e al suo cuore.” Paolo Gobbi di San Severino Marche invece è premiato perché “ delinea la pittura verso la minimalizzazione con sottile capacità tecnica che supera ogni forma rappresentativa per squarciare il velo dell’apparenza”. Il ravennate Nicola Montalbini perché “ “squaderna il suo scarto generazionale nella rappresentazione della realtà che coglie con sguardo vorace dove il buio si alterna alla luce, il passato al presente. Così anche l’immagine apparentemente claustrofobica si ammanta di speranza verso le luminescenze del bianco diffuso che intride il nero per vincerlo annientando gli orrori del mondo”. Menzione speciale per Benedetta Montini “per l’uso del mezzo fotografico diventa sensore privilegiato del suo sentire che esterna in efficaci cortocircuiti visivi e intriganti tralicci compositivi”. La giuria era presieduta dallo storico e critico d’arte, già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e docente di estetica all’Accademia di Brera, Paola Ballesi: Federica Facchini (Accademia di Belle Arti di Macerata); Ivana Jachetti (Responsabile attività e promozione turistico-culturale della Regione Marche); Katia Migliori (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”); il sindaco di Sassoferrato Ugo Pesciarelli Gilberto Santini (Direttore dell’AMAT e del Consorzio Marche Spettacolo).

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

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