Gatti avvelenati a Valleremita

GattinoFabriano – Venti gatti sono stati avvelenati a Valleremita, la piccola frazione situata in prossimità dello svincolo Fabriano Ovest della SS76. Sono stati alcuni residenti a lanciare l’allarme e a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e dell’amministrazione comunale. In alcuni casi i padroni hanno assistito all’agonia dei loro amici. “Vedere morire la mia Lucilla tra mille sofferenze – racconta un abitante del paese – è stato terribile. I colpevoli devono essere puniti.”
Dopo diverse segnalazioni provenienti da Fabriano, questa volta è toccato a Valleremita, famosa per l’Aula Verde e per l’eremo di Valdisasso riaperto recentemente dove anche San Francesco passò durante uno dei suoi spostamenti.
I proprietari lanciano un appello e sperano un cambio di mentalità: “I gatti trovati morti o moribondi devono essere portati presso la struttura veterinaria e con la diagnosi redatta dal medico va presentata denuncia contro ignoti. Il Comune, qualora la cosa sia avvenuta su spazio pubblico, deve effettuare un controllo di ripulitura della zona per trovare ed eliminare altre eventuali esche. Purtroppo la vita per gli animali in strada o nei giardini è diventata impossibile.”
Anche gli animalisti, che da sempre curano cani e gatti abbandonati presso il Cimitero delle Cortine, chiedono ai padroni di non restare più in silenzio. “Ci si sacrifica per salvarli – spiegano – e poi qualche pazzo compie questi delitti. Abbiate il coraggio di sporgere denuncia.” La protesta è arrivata anche su Facebook dove, ieri pomeriggio, alcuni abitanti hanno evidenziato tutta la loro paura.
I proprietari di animali – scrive Graziella – sono preoccupatissimi. Non denunciano perché temono ritorsioni da parte di questi individui senza scrupoli. Ma possiamo stare sempre zitti?”
Al momento si contano 20 gattini avvelenati a Valleremita. Paura anche in altre frazioni e in città dove, da tempo, alcuni hanno smesso di portare i propri cani a spasso per le aree verdi sulle colline fabrianesi per evitare di dover fare i conti con le polpette avvelenate che hanno già provocato molti decessi.

Per approfondire…

Una brutta notizia che purtroppo si va ad aggiungere ad una lunga serie di notizie del genere. Basta scrivere su google “esche avvelenate” e si vedranno comparire numerosi articoli riferibili a casi del genere in tutta Italia…polpette avvelenate, bocconcini pieni di chiodi…tutti escomotage criminali che hanno un unico scopo: colpire gli animali in maniera definitiva e senza possibilità di scampo, l’atto più bieco che si possa immaginare.
La Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali da compagnia, operativa anche in Italia a partire dal 1 novembre 2011 dice “Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da com­pagnia, nessuno deve abbandonare un animale da compagnia“.
Cosa fare quando si intende segnalare un caso di maltrattamento? Chiunque, che sia privato cittadino o un’associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, etc…) segnalando uno dei casi di illeciti e richiedendo un intervento per accertare il reato ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze.
Si ricorda che il maltrattamento di animali, la loro uccisione, l’abbandono e la detenzione incompatibile con le loro caratteristiche etologiche sono comportamenti vietati e puniti dal nostro Codice penale. Ecco cosa prevede il titolo IX bis “Dei delitti contro il sentimento degli animali” contenuto nel secondo libro del Codice, dall’articolo 544 bis al 544 sexies, e cosa è contenuto negli articoli 727 e 727 bis.

Categorie correlate: