Arcevia e Sassoferrato: Un’Ambulanza per due.

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Sassoferrato/Arcevia – Un’ambulanza attrezzata per due. Non è il titolo di una commedia, ma quello che si prospetta per il nostro comprensorio. Almeno nelle carte dei tecnici della Sanità regionale che, a scopo di “ottimizzazione”  propongono da gennaio 2016, non solo di modificare i servizi essenziali dell’ospedale Engles Profili, ma anche di lasciare l’ambulanza attrezzata con il medico a bordo, di giorno, ad Arcevia e la notte, a Sassoferrato. Ed il profondo entroterra ringrazia.

La notizia è stata anticipata alla Conferenza dei Sindaci convocata dall’Ambito, mercoledì scorso ad Ancona. Conferenza dove il sindaco di Arcevia, Andrea Bomprezzi, non era presente. Il suo comune fa parte di quello di Senigallia.  Sindaci che si sono visti prospettare un taglio di servizi essenziali, il congelamento di alcuni accordi, e poi il dimezzamento delle ore del mezzo “Salva vita” con medico del 118.

Sindaco Ugo Pesciarelli

Sassoferrato – spiega il sindaco Ugo Pesciarelliha fatto una precisa scelta di strategia territoriale. Ha aderito al progetto della Casa della Salute e sacrificato il reparto di riabilitazione al fine di attuare la delibera regionale che mirava a ridurre la frammentazione ospedaliera. Abbiamo ceduto la nostra “H” per lasciare servizi importanti  all’ospedale di Fabriano diventato un’ ospedale territoriale. Cambiare le carte in tavola adesso è inaccettabile. Inoltre contrasta la strategia delle aree interne che per evitare  lo spopolamento  potenzia alcuni settori come la mobilità, le scuole e proprio la sanità”.

I tecnici non possono non tener conto delle condizioni delle strade, della geomorfologia del nostro territorio e della sua vastità – completa il sindaco Andrea  Bomprezzi di Arcevia – Sono caratteristiche che pongono oggettivi  problemi  di tempo sopratutto per un mezzo che lavora sulle emergenze e per cui i secondi sono preziosi”.

Dichiarazioni  di Sindaci che devono di nuovo scendere a difesa del “welfare”  dei cittadini, per ricordare alla Regione e al Governo che per  essere paladini del benessere non basta scriverlo sulle carte. Il paradosso lo si vede di nuovo nel caso di quest’ambulanza per due.

I tecnici regionali stanno proponendo alla Giunta di Ceriscioli di negare servizi acquisiti nel DR 735/2013,  la delibera con cui la Governance Spacca ha stravolto il sistema sanitario regionale eliminando ben 18 unità operative su ordine del governo centrale. Quella che ha riorganizzato la sanità marchigiana creando un network territorio ospedaliero  – tuttora in costruzione e già minato con le recenti proposte di eliminare servizi fondamentali come ad esempio il punto nascita a Fabriano – e un network territoriale socio-sanitario per soddisfare i bisogni dei cittadini e garantire la continuità assistenziale dopo la dimissione ospedaliera. Insomma le Case della Salute completa di medici, di ambulatori, di Rsa, di cure intermedie, …. Delibera che prevede presso quella del Sant’Antonio Abate di Sassoferrato,   la presenza del Mezzo di Soccorso Avanzato il cui equipaggio è costituito da Medico Emergenza Territoriale, Infermiere ed Autista Soccorritore H 24 e dunque tutto il giorno. Quello che la direzione regionale,  dopo nemmeno 30 mesi, rimette in forse.

A questa conquista negata, va anche aggiunto che Sassoferrato ed Arcevia fanno parte  del Distretto delle Aree Interne. Alla pari di Acqualagna, Piobbico, Apecchio, Cagli, Cantiano, Frontone e SS Abbondio, i due comuni dell’entroterra anconetano sono entrati in una nuova strategia di coesione territoriale ideata, sostenuta,e pure finanziata (3,8 milioni di euro) dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che vede proprio nel potenziamento di alcuni servizi della Sanità – alla stregua della Scuola e della Mobilità – risposte ai bisogni di un territorio caratterizzato da l’invecchiamento della sua popolazione, un modo di contrastare il calo demografico   e  pure di stimolare famiglie a scegliere di vivere su queste terre cosiddette marginali.

Infine, va anche tenuto conto che la presenza di un mezzo attrezzato salva-vita è considerata come un servizio essenziale da chi valuta l’offerta turistica di un comprensorio e mette la destinazione nei suoi cataloghi dando quella decisiva spinta alla commercializzazione vera di un territorio. E se è vero che il  turista è alla ricerca di luoghi dimenticati, rari ed unici, l’idea che ci potrebbe essere un vuoto di soccorsi ha un suo peso negativo nelle decisioni dei Tour Operators di contrattualizzare agriturismi ed alberghi. Soprattutto se la tipologia di turisti a cui il nostro entroterra sembra essere naturalmente vocato sono le persone mature o famiglie. Il famoso turismo slow.

Il risultato: l’entroterra anconetano si mobilita. Questo giovedì 26 novembre alle 17, nell’Aula Magna dell’istituto commerciale, Fabriano organizza un consiglio comunale aperto invitando maggioranza e minoranze delle civiche di Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e S.S. Quirico a partecipare e dire la loro. Quanto alla giunta e al consiglio comunale di Arcevia non ci sarà. Fa parte dell’Ambito che ha per perno Senigallia e poi, c’è anche il fatto che l’antica Roccacontrada ha scelto di non entrare nell’Unione Montana.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

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