In attesa di quella nuova, riapriamo le strade vecchie …
Serra San Quirico – La decisione politica della Giunta Ceriscioli di chiudere il punto nascite di Fabriano sta provocando nel comprensorio che gravita intorno ai servizi dell’ospedale Engles Profili un inaspettato effetto domino. Il primo investe in pieno la Clementina, la famosa strada costruita da Papa Clemente, sostituita dalla SS76 e per varie ragioni ormai chiusa del tutto al traffico ma tuttora al servizio di Cave della Gola della Rossa Spa. Un comitato trasversale che corre da Serra San Quirico fino a Cerreto d’Esi sta collezionando consenso al fine di far riaprire la strada come collegamento tra Pontechiaradovo e Serra San Quirico. Per il comitato è una questione di sicurezza in quanto è l’unica alternativa che permetta a chi proviene dall’entroterra l’accesso alla Vallesina in caso di chiusura per incidenti della Superstrada nel tratto compreso tra Camponocecchio e Serra San Quirico. Il comitato si sta organizzando anche con diversi attivisti ambientali al fine di organizzare una marcia nella Gola della Rossa, cuore del Parco Regionale, proprio il giorno di San Valentino, il 14 febbraio e sta verificando se qualcuno intende sistemare la frana del 2013.
Un altro effetto domino è la nascita anche nel comprensorio di Fabriano e Sassoferrato di nuclei di persone che stanno sostenendo l’idea di chiedere un’annessione alla Regione Umbria. Regione giudicata più ricettiva ai problemi dell’entroterra e delle sue montagne mentre la Regione Marche, con questa nuova giunta, sarebbe troppo sensibile ai soli interessi della Costa. Sentimento ingigantito dal fatto che per la prima volta il comprensorio fabrianese non ha un suo rappresentante eletto nell’assemblea legislativa delle Marche. Volontà secessioniste che sono anche un’eco a scoppio ritardato del comitato pro Umbria nato a Cagli a ridosso delle modifiche imposte dalla direzione sanitaria regionale all’ospedale Angelo Celli.
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