Polenta, una domenica andando … ad Arcevia

Mays Ottofile di RoccacontradaArcevia – Una Domenica andando a Polenta. Un evento da vivere tutte le domeniche di febbraio e anche il 6 marzo. Il perché è più che ovvio. “Il  Mays Ottofile” di Roccacontrada, antico nome dell’Arcevia odierna, cresce e cresce molto bene in quello splendido paese. Per rivivere il primo raccolto di quel lontano 2006, l’Accademia Misena di Roccacontrada in collaborazione con il Comune di Arcevia organizza un evento molto gustoso che coinvolge dal 7 febbraio al 6 marzo undici ristoranti del territorio che cucineranno menù a base di polenta Mays Ottofile accompagnata da altri prestigiosi prodotti tipici delle Marche: dal formaggio di fossa al tartufo, dalla sapa alla mela rosa.

Ritengo questa manifestazione particolarmente importante – ha detto la vicepresidente e assessore all’Agricoltura Anna Casiniper le modalità con cui promuove una antica varietà di mays ottofile, facendone un traino promozionale enogastronomico e turistico per l’intero territorio. Il programma di eventi con incontri, approfondimenti, spettacoli e menù tipici  nei ristoranti del posto che abbinano la polenta ad altri ingredienti marchigiani e suggeriscono nuovi usi del mays,  fa di questa iniziativa, non una semplice vetrina di eccellenze  come tante, ma un vero e proprio racconto della storia, del lavoro, della cura e delle tradizioni che contribuiscono alla qualità dell’alimentazione marchigiana. Un ruolo importante in questo contesto è riservato agli Agricoltori, custodi che perpetuano la coltivazione dei nostri prodotti tipici”. A loro, nell’ambito della manifestazione, è dedicato un convegno promosso da Assam, Cia e Coldiretti che si terrà domenica 28 febbraio al Complesso Monumentale di San Francesco.

mays ottofileQuest’anno inoltre il Presidio Slow Food che considera questa varietà tra quelle di punta nella rete del mais italiano, ha aderito convintamente alla manifestazione. Il presidente fondatore di Slow Food, Carlo Petrini ha inviato un suo messaggio in conferenza stampa: “Quando si parla di polenta le prime due cose che mi vengono in mente sono la quotidianità e la campagna. Il sostentamento di ogni giorno dei contadini nel duro lavoro nei campi. Ma sbaglia chi parla di polenta con superficialità, senza darle troppo valore. Il Mays Ottofile di Roccacontrada è uno degli esempi di valorizzazione di un’economia locale che, grazie alla biodiversità, rivaluta le proprie tradizioni e cerca nel profondo della propria storia la soluzione per una nuova energia.”

Alfiero Verdini , anima e cuore della manifestazione e dei progetti legati al Mays Ottofile, presidente dell’Accademia, ha raccontato  la storia e la riscoperta di questa antica varietà:  “Il “Mays Ottofile di Roccacontrada” dal numero delle spighe binate delle cariossidi e dall’antico nome di Arcevia, non più coltivato dalla metà del Novecento, si chiama in realtà zea mays indurata, vitreo. È stato recuperato, selezionato con l’Università Politecnica delle Marche d’intesa con ASSAM, seminato nel 2005, viene poi macinato a pietra nel molino a palmenti a Magnadorsa sul fiume Misa. Ma la ‘povera  polenta’ anche se prodotta da un mays dal profumo intenso non può essere lasciata sola e così gli esperti  ristoratori di “Una Domenica…” l’hanno impreziosita con le stupefacenti specialità di Talamello, Acqualagna, Morro d’Alba, San Ginesio, Gualdo, Visso, Offida, Unioni Montane dei  Monti Azzurri e dei Sibillini, preparata nel caldaio di rame di Force.”

A corredo della manifestazione previsti una serie di convegni, spettacoli e concerti a Teatro, visite guidate. Da segnalare tra l’altro Domenica 14 febbraio nel Complesso Monumentale di San Francesco di Arcevia il convegno nazionale “I grani d’oro delle regioni” a cura della Rete Slow Food “Uomini di Mais” con promotori e produttori  di mais da polenta di dieci regioni, per definire i criteri con i quali inserire i mais in una rete nazionale Slow Food.

Il brand della coltura e della cultura del mays – ha detto il sindaco di Arcevia, Andrea Bomprezzi – , nell’ottica della riscoperta e valorizzazione del territorio e del turismo enogastronomico di qualità è uscito dai confini regionali per essere raccontato e mostrato in Giappone, a Milano all’Artigiano in Fiera, alla B.I.T. ed al Corriere della Sera nella Sala Montanelli, all’Expo, a Torino al Salone del Gusto, a Cavour, a Gandino, a Storo, a Roma alla Biblioteca Angelica ed all’Accademia di San Luca, a Foligno”.

Comunicato Stampa della Regione Marche

Claudia Pasquini

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