Fabriano – Un Piano politico per il rilancio del settore edile proposto dal Sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola e dal Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti (Articolo dell’appello qui) trova un’ottima accoglienza nel mondo della costruzione ed ovviamente anche dell’immobiliare a patto che la fotografia del settore prenda anche atto che il mondo del mattone è cambiato.

Il recupero, la messa in sicurezza, la riqualificazione, le nuove certificazioni fanno sì che gli interventi sul patrimonio esistente non siano  sempre recepiti dalle attuali norme tecniche dei piani regolatori. Pertanto spetta alla “pubblica amministrazione di essere non solo più rapida ma anche più versatile” evidenzia l’architetto Simone Smargiassi della Smargiassi Costruzioni di Fabriano. Limiti burocratici e normativi a cui purtroppo si somma una specie di freno a mano culturale relativo all’uso delle nuove tecnologie.

“Nel corso di diversi interventi anche importanti” spiegano Federica e Barbara Farinelli, ingegnere della Domus srl di Fabriano, ditta che nel corso degli anni si è specializzata nel recupero strutturale di opere murarie e in legno di teatri storici, palazzi monumentali, chiese, edifici ecclesiastici –  abbiamo avuto delle difficoltà a spiegare alle pubbliche amministrazioni e pure ai tecnici anche giovani l’uso di nuove tecniche d’intervento in materie sismiche e di cuciture attive sul manufatto”. Le cosiddette tecniche CAM.

“Abbiamo addirittura organizzato convegni – aggiungono – ma sentiamo che non c’è ancora una cultura aperta all’uso di nuove conoscenze”.

Esiste insomma un upgrade che il settore edilizio deve fare. Partire dalla consapevolezza che le informazioni, i correttivi, le simulazioni danno ai progetti di recupero una dinamicità che impone varie opzioni, propone varie soluzioni, e possono raggiungere il massimo della qualità con le nuove tecnologie. “Specialmente in un comprensorio sismico come il nostro – incalzano – dove  il consolidamento statico è fondamentale e non può ledere la preziosa storicità dei manufatti”.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

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