Il sindaco Capponi: “Accorpamento necessario per salvare i presidi scolastici”

Panoramica di Costacciaro

Panoramica di Costacciaro

Costacciaro – “L’esigenza di arrivare ad una collaborazione e ad un accorpamento con le scuole di Scheggia e Pascelupo parte da un’analisi dettagliata dei dati”. Lo dice il sindaco di Costacciaro Andrea Capponi che analizza la situazione in vista dell’incontro di stasera aggiungendo: “I dati sono ingenerosi. Relativamente a Costacciaro è sotto gli occhi di tutti il calo demografico e lo è ancor di più in quella cosiddetta fascia di età scolare dai 6 ai 14 anni. Analisi alla mano, da qui a cinque anni, passeremo da 84 a 55 alunni. Avere pochi iscritti significherebbe formare ancora forzatamente pluriclassi, che i genitori non vogliono. Fare le pluriclassi, in altre parole, significa vedere alunni di Scheggia iscritti a Gubbio e alunni di Costacciaro iscritti a Sigillo. Il che equivarrebbe alla perdita della scuola nelle due comunità. E senza scuola, a catena, si andranno a correlare altri problemi, il principale quello economico. Così abbiamo pensato all’accorpamento con una proposta appoggiata anche dalla Regione. Sia noi che Scheggia non abbiamo i numeri di Sigillo e Fossato di Vico con i quali si forma l’istituto comprensivo e di conseguenza crediamo fermamente che l’unica soluzione per mantenere in vita i nostri presidi sia l’accorpamento. Numeri alla mano, non avremo problemi fino al 2021, questo è certo. Il progetto prevede le primarie a Scheggia e le secondarie a Costacciaro. Come dicevo – prosegue Capponi – abbiamo il sostegno della Regione sulle spese di trasporto. Altro fattore importante è che nei due presidi si libereranno delle aule che potranno essere usate a seconda delle esigenze, per laboratori scientifici, informatici o quant’altro. All’assemblea di questa sera parteciperanno 2 Comuni marchigiani, Frontone e Serra Sant’Abbondio, che hanno vissuto analoga situazione accorpandosi 11 anni fa e che porteranno testimonianza delle migliorie che si sono succedute negli anni. In ultimo – conclude – sarebbe un ulteriore passo di aggregazione tra le due comunità nelle quali già i bambini hanno aperto la strada partecipando a varie attività in sinergia, come il calcio, la danza e altro. La scuola completerebbe il processo”.

Guido Giovagnoli@riproduzioneriservata