L’H c’è: i Baldelli hanno costruito un pistolotto vuoto di proposte e di contenuti
|Pergola – A seguito della riunione pubblica indetta dalla giunta Baldelli sull’ospedale di Pergola, in un comunicato stampa, il Partito Democratico locale comunica:
“Giovedì sera i fratelli Baldelli hanno dato il meglio di sé interpretando lo stesso copione che utilizzano nei consigli comunali: attacchi a tutto campo all’opposizione, “vergognatevi” a raffica, fuochi d’artificio e botti finali del fratello Sindaco (la cui ars oratoria, per inciso, sovrasta di gran lunga quella del fratello Capogruppo). E, rigorosamente, nessun contradditorio, nessun dibattito.
S’è capito subito che avevano un urgente bisogno d’uscire allo scoperto dopo che i pergolesi s’interrogavano da giorni in merito a quale convenienza ci fosse, per difendere l’ospedale, nel mettersi a fianco di Cagli e Fossombrone le cui case della salute venivano trasformate in Ospedali di Comunità, quando Pergola (ospedale con la H sul tetto) non era toccata da alcuna conversione. E che senso avesse chiedere alla Regione d’azzerare l’attuale PSR (dove sta scritto che a Pergola c’è l’Ospedale) lanciando nel contempo lo slogan: “Regione, giù le mani dall’Ospedale”.
Ieri sera s’è chiarito tutto: la loro strategia è lo scontro totale col PD e la Regione, uno scontro che si vuol portare a livello provinciale, perché i due hanno fretta d’emergere (sarà interessante vederli in fraterna competizione per raccogliere consensi elettorali nei prossimi appuntamenti elettorali). Volete mettere? È meglio cercarsi voti fuori Pergola presentandosi nelle striminzite vesti dei difensori del proprio ospedale, o è meglio cercarli presentandosi come i battaglieri paladini che difendono la sanità pesarese e non solo?
Ecco allora che ci sta anche la presenza di alcuni sindaci, che affermano d’esser loro vicini, tra cui il sindaco di Urbino e quello di San Lorenzo in Campo, invitati apposta per dare risalto alla battaglia combattuta dai due impavidi fratelli. Speriamo che lo spettacolo al quale hanno assistito, il modo dei Baldelli di relazionare e di riferirsi agli avversari politici non li induca a emularli, facendo lo stesso nei loro comuni, ma li porti quanto meno a riflettere.
Il Capogruppo di Pergola nel Cuore, Antonio Baldelli, ha costruito un pistolotto vuoto di contenuti e proposte ma pieno di invettive e richiami a tutta una serie di schermaglie politiche che ci sono state a livello locale tra maggioranza e opposizione, ma che niente avevano a che vedere col tema centrale della serata. Devo dire che non m’aspettavo che tanti articoli e manifesti prodotti dal Circolo PD che coordino gli avessero dato tanto fastidio; questo m’inorgoglisce perché, se se la sono presa così tanto, vuol dire che i nostri colpi sono andati decisamente a segno!
Quello del Segretario provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, sempre lui, Antonio Baldelli, più che un relazionare, è stato uno sproloquiare: di riunioni tenute in segrete stanze del PD, di cuor di leoni che ne sparano di tutti i colori su facebook e che parlano male di questo o di quest’altro, di galoppini locali che obbediscono agli ordini di partito, di pinocchi dell’opposizione che raccontano balle. Anche il fratello Sindaco, alla fine, ci ha messo del suo raccontando di meschini attacchi subiti a livello personale.
Chiacchiere che, calate in un contesto dove si sarebbe dovuto parlare d’altro, caratterizzano la statura politica di chi ci governa.
Dell’Ospedale s’è parlato poco, molto poco. I due relatori presenti ci hanno messo del buono a spiegare i problemi che ha la sanità pubblica e i vincoli, sempre più stringenti, che è chiamata a rispettare per legge. Ma non sono riusciti ad attrarre l’attenzione dei più che erano travolti dalle esibizioni verbali dei due fratelli gladiatori. Altro che sala per antonomasia, tempio della discussione del paese, come ha esordito all’inizio il fratello Capogruppo relatore: la Sala Consiliare somigliava al Circo Massimo, con la differenza che nel circo i gladiatori avversari potevano difendersi, nella sala del Consiglio no.
Quel poco che s’è capito sull’Ospedale (con ogni probabilità il clou della riunione doveva essere l’imminente chiusura) è che non corre al momento alcun rischio. Senonché, da parte della Regione ci sarebbe, quella sì, l’intenzione di fargli fare la stessa fine che hanno fatto gli ospedali vicini. Ergo: è contro la Regione che occorre combattere e manifestare in ogni modo.
Messaggio fin troppo facile da far passare rispetto alla strategia che porta avanti il Partito Democratico locale che si basa su contatti diretti e frequenti con i decisori regionali (Presidente, Consiglieri, Presidente Commissione Sanità, Dirigenti ASUR e AV1), riportando agli stessi i ritardi e i problemi di funzionamento che si riscontrano presso l’Ospedale. Strategia questa che dovrebbe portare avanti (cosa che invece non fa) l’Amministrazione locale che ci governa e che, su un piano prettamente istituzionale, non dovrebbe avere alcuna difficoltà a relazionarsi con chi, in tema di sanità, decide su tutta la Regione. Invece, la strategia di scontro dell’Amministrazione Baldelli va, a parole, nella direzione di cercarsi alleati (come i sindaci di Piagge e Montecopiolo) che la possano supportare nello scontro finale con la Regione, ma, in concreto, cerca solo di farsi alleati che la possano aiutare nella ricerca di consensi elettorali.
Che dire allora, vogliono andare per la loro strada? Ci vadano e buona fortuna. Ma non si permettano più di eccepire alcunché circa il nostro modo di procedere che, piaccia o no, è quello più conforme ai metodi delle istituzioni, della democrazia e della razionalità. Da partito di uomini liberi diciamo che le strategie e le sedi dove fare le riunioni ce le scegliamo autonomamente da noi: dentro la ns. sede o, se lo riteniamo opportuno, fuori, tra la gente, senza timore d’aprire dibattiti tra coloro i quali vogliono concorrere a costruire soluzioni, non a demolirle.
A qualcuno non piace questo modo di fare? Non lo condivide? Bene, ha la possibilità d’entrare nel partito, pagarsi la tessera di tasca propria, concorrere a tutte le spese per la sezione e l’attività politica e cercare di cambiarne, democraticamente, le regole di funzionamento. Se invece preferisce solo puntare il dito e dire “Voi qui, voi là … “, “Ma perché non fate così, perché non fate cosà …” è meglio che resti dov’è: alla finestra”.
Comunicato Stampa della sezione pergolese del Partito Democratico
il segretario Guido Peverieri