Torna la 24° edizione delle Giornate di Primavera del Fai

Gli assessori Balducci, Alianello e Pallucca insieme alla professoressa Quagliarini, rappresentante dei fai

Gli assessori Balducci, Alianello e Pallucca insieme alla professoressa Quagliarini, rappresentante dei fai

Fabriano – Tagliato il traguardo della 24° edizione le giornate di primavera del Fai: sabato e domenica anche l’entroterra marchigiano parteciperà all’iniziativa lanciata per recuperare e riscoprire il patrimonio artistico e culturale italiano. In questi 23 anni il FAI ha aperto per tutti, italiani e stranieri, le porte di oltre 9000 luoghi solitamente chiusi al pubblico in più di 3600 città di tutta Italia, consentendo a 8,5 milioni di persone di godere dello spettacolo della loro bellezza. Questi i numeri del FAI (fondazione che opera su tutto il territorio nazionale grazie al sostegno di cittadini e fondazioni) che sottolineano la voglia e la necessità di proteggere, valorizzare e recuperare il patrimonio culturale ed ambientale italiano.

Fabriano, Sassoferrato e Genga parteciperanno anche loro alla giornata, proponendo itinerari e visite in luoghi densi di cultura. Sarà quindi un fine settimana dove chiunque potrà andare a visitare liberamente e gratuitamente (dalle 10 alle 17.30) i 3 luoghi selezionati dal gruppo fabrianese.
Soddisfatta la Professoressa Quagliarini, rappresentante FAI della sezione di Fabriano, che ha ricordato l’importanza dell’azione del FAI e l’impegno della sezione che si è impegnata a fondo per organizzare le due giornate sul territorio. Saranno gli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Artistico “E. Mannucci”, del Liceo Turistico “A. Morea”, del  Liceo Classico “F. Stelluti” e del  Liceo Scientifico “V. Volterra” a guidare le persone che andranno alla scoperta della storia fabrianese: un “tour” tra le quattro porte con l’obbiettivo dichiarato di recuperare  la conoscenza storica e culturale delle antiche porte delle mura chiavellesche fabrianesi, con il conseguente accesso agli antichi borghi medievali cittadini.
Sassoferrato parteciperà all’iniziativa con l’antica miniera di Zolfo di proprietà un tempo della Montecatini, divenuta polo museale culturale, dopo i restauri completati nel 2015. Un pezzo di storia di sfruttamento del territorio, delle sue risorse e dell’impatto delle attività umane sull’ambiente. Saranno gli studenti della sezione staccata di Sassoferrato del Liceo Scientifico “V.Volterra” a guidare coloro che decideranno di calarsi in una delle realtà lavorative più estreme a memoria d’uomo.
Anche Genga si unirà al programma del Fai con la visita all’abbazia di San Vittore delle chiuse. L’abbazia venne edificata dai longobardi verso la fine del X secolo d.C. in terra d’origine di San Benedetto, a cui è dedicata. La chiesa è stata costruita nella Gola di Frasassi, all’interno di un anfiteatro di montagne che la circondano completamente; si dice che lo stesso nome “delle Chiuse” (Rave di Clusis) gli sia stato attribuito proprio per questo motivo, perché risultava chiusa trai monti, come se la proteggessero nascondendola. Resta un luogo di profonda pace e spiritualità e mai come in questo caso è stata scelta un’area in cui la costruzione risulta in totale armonia con la natura circostante, trasmettendo, a chi la osserva, un perfetto rapporto tra architettura e natura. La documentazione riguardante l’abbazia è la più antica della Regione Marche. I giovani di Genga (studenti della scuole fabrianesi) saranno i ciceroni per chi sarà interessato a scoprire i segreti di una delle abbazie più belle delle Marche.

Per informazioni sulle iniziative Fai in Italia visita il sito http://www.fondoambiente.it/

Saverio Spadavecchia@riproduzione riservata