Che Bio!… perché il bio salvaguarda l’ambiente e dà vita all’economia

clipboard01Arcevia – Presso gli antichi Greci il termine bios significava vita. Circa 2500 anni dopo, con l’espressione “agricoltura biologica” indichiamo un’agricoltura, alternativa a quella tradizionale, in cui vengono impiegate tipologie di coltivazione e di allevamento che scelgono di non utilizzare prodotti potenzialmente pericolosi per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente: pesticidi, anticrittogamici, fertilizzanti di sintesi, diserbanti, antiparassitari, ormoni e fitofarmaci. Vietati anche gli OGM (organismi geneticamente modificati) e tutto ciò che non rispetta gli ecosistemi naturali. L’agricoltura biologica si pone come obiettivo non la produzione intensiva ma una coltivazione e un allevamento che vadano incontro alla richiesta di alimenti sicuri da parte dei consumatori, e al tempo stesso garantiscano il mantenimento, o meglio ancora l’aumento, dei livelli di sostanza organica nei suoli, che notoriamente si impoveriscono se trattati a lungo con sostanze tossiche. Con l’agricoltura biologica, che si avvale di metodi di coltivazione naturali, si favorisce anche la biodiversità, che l’uso esagerato di prodotti sintetici ha messo in grave pericolo riducendo il numero e le varietà delle specie animali e vegetali. Anche dal punto di vista nutrizionale, una volta analizzati i prodotti da agricoltura biologica sono risultati essere qualitativamente superiori a quelli provenienti da agricoltura convenzionale.

clipboard02Nonostante la grave crisi economica che dura ormai da molti anni e che ha colpito anche la spesa alimentare, l’agricoltura biologica è in assoluta controtendenza e sembra non subire flessioni, anzi registra una continua crescita, così come in aumento è la richiesta di prodotti biologici da parte dei compratori. L’Italia, con i suoi 1.317.000 ettari, è al secondo posto nella UE – dopo la Spagna – per estensione delle aree biologiche e si colloca fra i primi Paesi europei per produzione agricola biologica. Questo settore dell’agricoltura quindi non è più, come in origine, un genere di nicchia ma ha acquisito un peso economico davvero notevole conquistando ampie fette di mercato e, se adeguatamente incentivato, potrebbe costituire un formidabile asset per la ripresa della nostra economia.

Tiziana Gubbiotti@civetta.tv

Categorie correlate: