Il Sindaco di Petriano : dall’ospedale di Urbino dipende la sopravvivenza dei cittadini dell’entroterra
Intervento del Sindaco di Petriano – Davide Fabbrizioli
Ci troviamo per l’ennesima volta, dopo mesi e riunioni andate in fumo, a discutere di una questione che è di competenza della Regione e la nostra conferenza può solo prenderne atto e/o darne alcune linee guida. Comunque solo consultive.
Lei Presidente ha più volte detto che per agosto avrebbe comunicato il luogo, ed infatti il 9 agosto un’importante testata giornalistica ha scritto, virgolettato, che la Regione ha concluso l’iter di individuazione dell’ospedale unico e nell’impossibilità di utilizzare una sintesi politica, la Regione ha utilizzato una APP per raggiungere una scelta più tecnica ed oggettiva possibile.
Tale risultato, riportava il giornalista, è stato inviato alla Conferenza dei Sindaci di Area Vasta.
Vergogniamoci. La politica non è riuscita a decidere e convergere su un sito in una questione così importante e delicata come il nuovo ospedale unico provinciale. Poi ci chiediamo come mai i problemi non vengono risolti. Forse conviene che al posto nostro ci siano delle APP?? Magari loro decidono.
Detto ciò, Presidente, vorrei farle presente che ancora ad oggi non ho visto scritto da nessuna parte quale sarà il ruolo dell’ospedale di Urbino, ospedale fondamentale per la SOPRAVVIVENZA dei cittadini dell’entroterra.
Un ospedale che ad oggi non ha più una propria identità ed una propria autonomia. Forse non l’ha più tutta la Sanità delle Marche se moltissimi cittadini vanno fuori Regione.
Un Ospedale Unico Provinciale non potrà sopportare tutta la provincia, dovrà avere altri ospedali di supporto, ma autonomi in caso di prima emergenza. Inoltre prima delle mura sarà importante riportare negli ospedali attuali della provincia primari, medici e personale all’altezza e di prima fascia. Sono le persone che fanno la differenza. Diverse persone in Provincia andavano a farsi operare a Cagli, perché vi era l’equipe del Professor Magalotti, ed a Cagli ci andavano e ci venivano perfino da fuori Regione.
SE è vero quanto letto 10 giorni fa che negli ultimi 10 anni si sono ridotti del 22% i posti letto regionali e la Sanità regionale ha aumentato i costi di oltre 1 miliardo; mi verrebbe da dire che forse dovremmo riaprire quei posti letto e forse risparmiare 1 miliardo, invece si chiudono altri posti letto e forse si aumenterà di un altro miliardo.
Credo infine che da parte di tutti i Sindaci non ci sia da votare, ospedale s^, ospedale no, Fano sì, Pesaro no o viceversa… ma ci sia da garantire la Sanità per tutti i cittadini della Provincia, quelli della costa e quelli dell’entroterra; poi le scelte spetteranno, come giusto che sia, alla Regione che se ne assumerà le responsabilità di fronte ai cittadini.
Ripeto, il nostro Compito è di vigilare che tutti i cittadini della Provincia abbiano una Sanità.
Quando arriverà il Piano di salvaguardia degli ospedali dell’entroterra mi sentirò tranquillo.
Omogeneità di trattamenti di tutti i cittadini.
Queste risposte io oggi non le ho avute, quindi non sono favorevole al Piano (come fatto a gennaio e in tutte le assemblee di Area Vasta).
Se domani la Regione viene e spiega cosa avviene delle strutture dell’entroterra e se quelle strutture non vengono chiuse e vengono riconvertite, va spiegato come vengono riconvertite al fine che tutti noi ci sentiamo tutelati.
Qualcuno mi dice: “A Petriano cosa importa? È a 20 km da Pesaro”. Certo, è vero, infatti a noi Pesaro va bene, ma in un contesto provinciale perché se uno di Petriano va in gita a Lamoli o Mercatello e si sente male? Io voglio che venga tutelato anche in quei posti.
Nell’entro terra ci vuole un ospedale più che efficiente. Quello di Urbino é l’ideale e va incentivato in tutte le sue funzioni. Deve essere messo nelle condizioni di funzionare sia per i servizi, che per gli spazi e per la professionalità di tutto il personale. Tutto le persone dell’entroterra di ogni età non si sentirebbero abbandonati e spaventati sul futuro della sanità e quindi della propria vita attuale e futura.