Pieroni, da assessore alla Caccia contrario all’ampliamento del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi

 

moreno-pieroniSono all’esame della terza commissione consiliare una proposta di legge , la  n. 109/17 “Modificazione del confine del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi” e una proposta di modifica di  una deliberazione dell’Assemblea legislativa regionale n. 138 del 1 dicembre 2009 – “Istituzione della Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. ” sulle quali  , come assessore alla Caccia, vorrei esprimere alcune considerazioni di carattere tecnico ma soprattutto politico.  Sgombro subito il campo esprimendo la mia netta contrarietà sui contenuti e le finalità di queste proposte,  ritenendole intempestive e non corrispondenti alle esigenze di quei territori montani.  Ritengo inutile andare ad incidere su equilibri ambientali e faunistici già ben consolidati,  sia in termini di attività ambientali,  agricole e venatorie  e delle comunità montane che si identificano e vivono  in armonia con quelle aree protette, andando a creare disagi agli stessi abitanti che sarebbero sottoposti a nuovi vincoli urbanistici e edilizi .    Non si comprendono, infatti,  i vantaggi di una simile operazione che tra l’altro presupporrebbe anche un aggravio di costi per la Regione Marche.  Dove è la convenienza e l’opportunità?  Se la finalità dichiarata è  “ attuare l’adempimento di quanto previsto a livello comunitario e nazionale per quanto attiene la tutela delle zone di protezione speciale e dei siti di interesse comunitario” e di rendere più agevole la gestione unitaria tra le due aree protette,  tutelando gli spostamenti e gli scambi genetici delle principali specie faunistiche, si desume una palese contraddizione con la stessa  Legge regionale  15/94 anche nelle procedure.  Esistono invece tutte le prerogative e le condizioni  perché questo sia già attuato dalle norme vigenti.  Ma non solo,  se agevolare gli spostamenti delle specie significa – come presuppone il testo legislativo della p.d.l.-  indicare tra esse addirittura le specie cacciabili e le specie migratorie insieme si fa fatica a comprendere il miglioramento in termini ambientali, anzi direi l’opposto.

I SIC e le ZPS, infatti , costituiscono già un elevato grado di tutela attraverso una normativa comunitaria, nazionale e regionale, sottoposti a misure minime di conservazione e governati attraverso appropriati e specifici piani di gestione predisposti dagli Enti competenti individuati dalla Regione stessa. Infine mi sembra che si proponga tutto questo ispirati da un livello di estemporaneità che tiene conto solo di sollecitazioni esterne di non meglio precisate associazioni che nulla hanno a che fare con la tutela e la salvaguardia del nostro territorio. “

Dichiarazione dell’assessore Moreno Pieroni in data 10 maggio 2017