Un “Sì” per fare delle Grotte di Frasassi, un sito UNESCO

Enzo Giancarli

Enzo Giancarli

Nel corso del primo consiglio regionale dopo la pausa estiva, martedì 12 settembre, all’ultimo punto del giorno sarà discusso una mozione presentata dal consigliere Enzo Giancarli. Una mozione che finalmente chiede alla Regione Marche di sostenere la Candidatura delle Grotte di Frasassi all’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale culturale e naturale dell’Unesco.

 I vantaggi ?  Far parte di una comunità internazionale che salvaguardia beni d’importanza universale; entrare in una rete prestigiosa che rende la comunità ancora più sensibile al suo territorio; aver accesso ad un Fondo specifico: ottenere un aiuto immediato in caso di danni provocati da catastrofe naturali o dell’uomo; poter sufruire di piani di gestione che aiutano a definire misure di prevenzione o di interventi adeguati; far crescere il proprio appeal turistico.

Gli obblighi ?  Dover accettare di essere sotto la lente d’ingrandimento dell’Unesco che può cancellare l’inscrizione.  Il che aiuta a preservare di solito i siti. La minaccia di non essere più sito Unesco ha costretto la Città di Vienna ad abbandonare l’idea di costruire un progetto edilizio di quattro torre che avrebbe impattato sul suo centro storico; al Cairo di proseguire in un progetto di autostrada vicino alle piramide. Un esempio molto conosociuti di “declassificazione” è il caso della città di Dresde avendo proseguito nella sua decisione di costruire un ponte a quattro vie, è stato tolto nel 2009 dalla lista dei siti Patrimonio Unesco.

Ecco il testo della mozione di Giancarli:

Mozione n. 284 presentata in data 8 agosto 2017 a iniziativa del Consigliere Giancarli “Candidatura delle Grotte di Frasassi all’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale dell’UNESCO” L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

Premesso che le Grotte di Frasassi, meraviglioso complesso carsico sotterraneo situato nel Comune di Genga, costituiscono un sito naturale di grande valore ambientale, paesaggistico, storico ed archeologico;

Considerato che la Regione Marche ritiene importanti la conservazione e la tutela del patrimonio naturale anche in un’ottica di sviluppo ecosostenibile e attraverso il Programma Quinquennale (già Triennale) delle Aree Protette si impegna a coordinare in tale direzione gli interventi propri e quelli dei gestori delle Aree Protette;

Visti in particolare gli sforzi attuati con i più recenti atti programmatori del settore (ultimo PTRAP e vigente PQUAP) per realizzare l’Infrastruttura Verde Regionale nella consapevolezza che le aree naturali permettono il mantenimento di processi ecologici essenziali (ad esempio la purificazione dell’aria e dell’acqua) contribuendo alla salute ed in definitiva alla qualità della vita delle persone;

quindi vanno trattate come una risorsa essenziale per le comunità al pari delle infrastrutture artificiali (vie di comunicazione, reti fognarie e di depurazione, elettriche, telematiche) e come tale va ben mantenuta e potenziata;

Considerato altresì che “Parchi e natura attiva” sono uno dei sei prodotti turistici/cluster che la Regione Marche presenta da alcuni anni, ritenendo le bellezze naturali e ambientali un settore con forte potenziale turistico e di volano economico, così come dichiarato nel vigente Piano regionale triennale di Promozione turistica 2016/2018 nonché patrimonio strategico per la crescita delle aree interne e per la rivitalizzazione dei territori in larga parte purtroppo colpiti dal sisma;

Rammentato che il 2017 è stato dichiarato dall’ONU Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo, per accrescere la consapevolezza che turismo deve significare scoperta e fruizione del patrimonio altrui senza alterare l’ambiente (inteso in senso non solo naturale, ma anche sociale e culturale) e non deve ostacolare lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche del territorio visitato;

Constatato che la necessità di preservare il patrimonio naturale e culturale dei territori da un eccessivo impatto ambientale e socio – culturale dei turisti è acclarata anche negli atti programmatori di settore a livello nazionale (si veda il Piano Strategico del Turismo 2017 – 2022) e che quindi le comunità vanno sostenute nel conciliare l’attività turistica quale fonte di reddito, di sviluppo economico e di crescita occupazione con la tutela dei beni offerti ai visitatori;

Vista la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972 al fine di “garantire l’identificazione, protezione, conservazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale”;

Viste in particolare le azioni pianificate per realizzare tale finalità, in particolare l’istituzione di un elenco di siti – la nota Lista del Patrimonio Mondiale o “World Heritage List” – e strumenti di assistenza collettiva che supportino le autorità nazionali nella tutela e valorizzazione dei beni iscritti;

Preso atto che la gestione delle Grotte è in capo ad un consorzio fra il Comune di Genga e la Provincia di Ancona che si adopera per la salvaguardia e della valorizzazione del sito;

Ritenuto necessario avviare un’azione sinergica fra enti ed istituzioni locali e regionali per tutelare e al contempo valorizzare il complesso delle Grotte di Frasassi;

IMPEGNA la Giunta regionale ·

Ad acquisire elementi scientifici, tecnici, comparativi, ed amministrativi preliminari per avviare le procedure per la candidatura delle Grotte di Frasassi all’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale dell’UNESCO;

 A farsi promotrice di un confronto con il Ministero competente, il Comune di Genga, la Provincia di Ancona ed altre istituzioni, organizzazioni culturali, ambientali, sociali ed imprenditoriali circa le attività da intraprendere in vista di una proposta di candidatura.

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