Catiuscia Marini: L’Europa deve sapersi prendere cura dei cittadini

“Le città e le regioni di tutta l’Europa, le realtà più vicine ai cittadini ed ai loro problemi ed ai loro bisogni, sono stati in questi anni di grave crisi economica i luoghi dove ci si è maggiormente preoccupati della loro condizione di difficoltà. E nella nostra lingua preoccuparsi vuol dire ‘prendersi cura’… Ebbene, ora l’Europa deve assolutamente sapersi prendere cura dei cittadini, mettendo in campo politiche ed azioni che siano utili per migliorare la loro attuale condizione”.

E’ quanto affermato dalla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento pronunciato a Bruxelles, in occasione della seduta inaugurale della sessione ordinaria del Comitato delle regioni europee – per il quale ricopre il ruolo di Presidente del Gruppo del Partito socialista europeo -, dedicata al tema “Lo stato dell’Unione: il punto di vista delle regioni e delle città”.

La Settimana europea delle regioni e delle città vede presenti a Bruxelles 6.000 partecipanti e 600 oratori da tutta Europa e non solo, con un programma che si sviluppa nell’arco di quattro giorni e che prevede un centinaio di attività come seminari, dibattiti, mostre ed eventi mirati a creare reti di contatti dedicate allo sviluppo regionale e locale. Il programma viene adattato di anno in anno dagli organizzatori ai temi specifici dell’agenda Ue. Quelli che nei primi anni erano denominati Open Days, dal 2016 sono stati trasformati in questo appuntamento dedicato a Regioni e città perché sono proprio loro a partecipare alla realizzazione della maggior parte delle politiche dell’Ue. Gli enti pubblici subnazionali nell’Unione hanno infatti la responsabilità su un terzo della spesa pubblica (2.100 miliardi di euro all’anno) e su due terzi degli investimenti pubblici (circa 200 miliardi di euro), che spesso devono essere utilizzati in conformità delle disposizioni giuridiche dell’Ue.

La presidente Marini ha ricordato che “negli ultimi anni in Europa si è verificata una crescita disomogenea, con aree che hanno sofferto particolarmente per gli effetti della crisi economica. In queste aree abbiamo visto crescere in maniera considerevole coloro che sono stati definiti ‘i perdenti della globalizzazione’. E appunto le città e le regioni hanno potuto cogliere meglio questa realtà. Ecco perché riteniamo fondamentale proprio il ruolo delle città e delle regioni – ha aggiunto – affinché si possa invertire questa tendenza, e dare un maggiore protagonismo a quel livello istituzionale e di governo più vicino ai cittadini”.

Per la presidente Marini solo se l’Europa “saprà farsi carico della dimensione sociale della crisi, potrà avere una prospettiva. Come rappresentanti delle comunità locali di tutta l’Europa intendiamo dare il nostro contributo alla costruzione di questo nuovo ‘pilastro sociale’ che dovrà aggiornare la politica di coesione, indirizzandola il più possibile verso obiettivi di crescita, sviluppo, innovazione ed occupazione. Ed è solo in questo modo che potremo far ritornare la fiducia dei cittadini – ha concluso Marini – non solo verso l’Europa, ma verso le istituzioni più in generale”. “Oggi più che mai i nostri cittadini chiedono una Europa che assicuri loro, e soprattutto ai loro figli, il futuro. Chiedono, dunque, che l’Europa si confermi come quello ‘spazio di democrazia’ dove è stato possibile assicurare per decenni pace e sicurezza. Ed è proprio il tema della sicurezza per i cittadini, dentro e fuori dal nostro continente, quello sul quale c’è una importante attesa”, ha aggiunto la presidente della Regione Umbria.

Nel suo intervento, la presidente Marini ha quindi ricordato come l’Europa debba continuare a garantire questi livelli di democrazia e di partecipazione, “anche in funzione di altri diritti, come quello della mobilità, dell’inclusività, del diritto all’istruzione”.    Marini ha voluto però dedicare una parte significativa del suo intervento alla questione che ha definito “la terza sfida che ha l’Europa di fronte a sé: ridare ai cittadini quella fiducia che hanno perso nel credere in una Europa capace di migliorare la loro condizione di vita. Per anni abbiamo vissuto l’Europa in questi termini, ma da tempo non è più così. Ecco – ha detto -, dobbiamo assolutamente dar vita al ‘terzo pilastro’ della nostra istituzione: quello delle politiche sociali, dall’inclusione al lavoro. Se riusciremo a vincere questa sfida, ad offrire concretamente ai nostri concittadini una opportunità per migliorare la propria condizione, certamente essi torneranno ad aver fiducia. In questo modo potremo anche superare e sconfiggere i tanti populismi che si stanno diffondendo. E, soprattutto – ha concluso Marini -, tutti torneremo a credere nel sogno europeo”.

La Redazione di Civetta.tv

Fonte: www.regioni.it

 

Categorie correlate: