Regione Marche – Via libera a larga maggioranza dalla II commissione “Sviluppo economico”, presieduta da Gino Traversini (Pd,) alle modifiche al Testo unico del turismo per adeguarlo all’evoluzione del quadro normativo statale e migliorare la qualità e l’efficacia delle disposizioni regionali in vigore, in base alle esigenze emerse in questi ultimi anni.

Inserite tra le strutture alberghiere la nuova tipologia ricettiva dei “condhotel”, esercizi alberghieri aperti al pubblico composti da una o più unità immobiliari situate nello stesso comune, e tra quelle all’area aperta i “marina resort”. Novità anche per i campeggiatori, che potranno mantenere le proprie strutture nelle medesime piazzole tutto l’anno. “Si tratta di piccole modifiche necessarie per migliorare la situazione attuale, ma l’intenzione di questa commissione – evidenzia Traversini, relatore di maggioranza del testo – è avviare, quanto prima, una revisione organica del Testo unico sul turismo, che necessita di un intervento complessivo per adeguarlo alle necessità di un settore in continua evoluzione, che riteniamo importantissimo per l’economia della nostra regione”.

Per il relatore di opposizione, il vicepresidente della commissione, Piero Celani (Fi), si è cercato di “rendere più snella ed efficace l’applicazione della legge in vigore rimandando a ulteriori approfondimenti alcuni temi che sono stati in maniera opportuna stralciati, come le norme sui B&B e quelle sulle dimore storiche. Un argomento che non è stato approfondito, invece, in maniera appropriata è quello relativo ai campeggi. Fino a oggi era vietata la custodia delle attrezzature nel periodo invernale nelle singole piazzole di sosta, adesso sarà possibile farlo, ma non credo che questo possa risolvere i problemi urbanistici collegati.

Ufficio Stampa Consiglio Regione Marche

Carla Collella

Ma che cosa sono…

L’idea viene dall’America. I Condhotel prevedono la collaborazione tra cliente e hotel. Sono degli “esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari o da parti di esse, ubicate nello stesso Comune, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto in camere destinate alla ricettività, nonché, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina, la cui superficie non può superare il 40 per cento della superficie complessiva dei compendi immobiliari interessati e non può in alcun modo beneficiare degli aumenti di cubatura riservati dagli strumenti urbanistici alle superfici destinate a funzioni turistico-ricettive”. 

Tradotto per una percentuale non superiore al 40% della superficie, le camere della struttura ricettiva diventano unità immobiliari alienabili sul mercato privato per un uso residenziale e va tenuto sotto controllo per non avere la trasformazione dell’albergo in appartamenti. Di fatto, con la cessione di queste unità la norma prevede l’obbligo di investire le conseguenti risorse finanziarie nella riqualificazione della struttura ricettiva, che così vede incrementata la sua classificazione. Infatti, gli hotel che decidono di partecipare a questo tipo nuovo di formula immobiliare mettono in vendita un tot di camere. Queste, una volta acquistate dal cliente vengono letteralmente gestite da lui che, nel periodo in cui desidera, le utilizza secondo le sue esigenze, mentre nel restante lascerà la totale gestione della camera all’albergo. Il tutto garantendo al cliente una percentuale dell’affitto della camera.

Mentre  i Marina Resort  sono “gli esercizi ricettivi organizzati per la sosta e il pernottamento di turisti all’interno delle proprie unità da diporto, ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato.” In pratica, dei b&b galleggianti. Di lusso o spartani, è il turismo da diporto. E’ l’affitto della propria barca ai turisti che possono regalarsi un vacanza itinerante.

Véronique Angeletti@civetta.tv