Stop del TAR per l’etichettatura della pasta. Plauso della Coldiretti
|La scelta del Tar di respingere l’istanza di sospensione del decreto per l’etichettatura d’origine della pasta è importante per una regione come le Marche che è il terzo produttore italiano di grano duro. Ad affermarlo è la Coldiretti regionale nel commentare la decisione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che ha bocciato il ricorso dei pastai contro il Decreto dei Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima a partire dal febbraio 2018 sull’etichettatura della pasta. Si tratta di un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti per garantire maggiore trasparenza negli acquisti e fermare le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre 25mila aziende agricole che lo coltivano in regione, ma anche un territorio di 115mila ettari di terreni marchigiani a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori. Tra le province, Ancona è quella con la maggior superficie destinata a grano duro, ben 51.300 ettari contro i 38.200 di Macerata, gli 11.100 di Pesaro, i 9.300 di Fermo e i 4.700 di Ascoli Piceno.
da Ufficio Stampa Coldiretti