Il biscampione del mondo di scultura di ghiaccio al Castello di Frontone
Apecchio – Trasparente, effimera, magica. E’ l’arte della scultura di ghiaccio ramo della gelateria che ha trovato nel pesarese Francesco Falasconi, chef di 39 anni, il suo campione. Titolo conquistato a Rimini nella squadra italiana per la coppa del mondo della gelateria nel 2012 e a Shanghai nel 2015. Quest’ultimo con la realizzazione di un dragone lungo un metro ricavato da un anonimo cubo di ghiaccio che colpì giuria e pubblico per la delicatezza dei suoi dettagli e la vitalità della figura. Un exploit che non eclissa secondo lui le sue aquile che spiccano il volo come quella realizzata in liveshow alle falde del Castello di Frontone al mercatino natalizia della scorsa settimana.
Una passione quella dell’Ice Art, nata tra i boschi, quelli del Monte Nerone e di Apecchio dove Francesco è cresciuto e ha frequentato la scuola alberghiera di Piobbico.
<<Da ragazzo – spiega – adoravo accompagnare i boscaioli sul Monte Nerone. Mi affascinava il potere distruttivo delle motosega e mi esaltava come riuscivano a farsi spazio nelle macchie.>> Diploma in tasca, lavora nelle cucine e frequenta fiere di settore dedicata al food, al beverage e al catering dove al Mia di Rimini, appena ventenne, rimane folgorato. <<Ho visto in esibizione scolpire con la motosega lo chef maceratese Graziano Re. La sua maestria, quell’arte di fare esplodere figure dal blocco di ghiaccio doveva essere mia.>> La motosega strumento di distruzione diventa di creazione e Francesco capisce come imbrigliare il suo fascino. L’allieve ovviamente va a corte del maestro, prende lezioni e si fa notare per la sua naturale vocazione a domare il ghiaccio anche senza progetti sulla carta. In un attimo conquista premi e posizioni fino ad essere il preparatore degli azzurri della gelateria e pasticceria nei concorsi internazionali.
Un trucco però Francesco Falasconi ce l’ha: << considero il ghiaccio come una materia viva. Io ci parlo, cerco di dialogare con il blocco al fine di carpire tutti i suoi segreti.>> Un racconto poetico che in realtà è molto tecnico e pragmatico. <<Il ghiaccio non è inerte. Anzi è mutevole nella sua struttura e per le condizioni ambientali dove si trova. Individuare i suoi punti forza e i suoi punti deboli è fondamentale quando si realizza una scultura soprattutto di una certa dimensione.>>
Oggi, il maestro Falasconi fa scuola di scultura di ghiaccio. Scuola frequentata da chef algerini, tunisini, spagnoli, francesi, argentini ed australiani. Babbo di due bambini coinvolge la maggiore nelle sue ricerche che a scuola di papa gioca non con i lego ma con mattoncini di ghiaccio e sembra essere naturalmente ben predisposta. Prossimo liveshow venerdì 8 dicembre a Matera e domenica 10 di nuovo al Castello di Frontone.
Véronique Angeletti@civetta.tv