Cagli, mobilitazione per la sanità pubblica

sanita-marche-cgil-precari

Cagli – Più che una mobilitazione é una dichiarazione di guerra, l’ultima assemblea organizzata dai sindacati Cgil-Cisl-Uil sulla sanità pesarese. Ieri, erano a Cagli nella sala della Pretura e lunedì prossimo saranno a Sassocorvaro. Ultima tappa di un road show che le ha visti a difesa della sanità pubblica negli ospedali di Urbino, di Pesaro e doppia sosta all’Asur e al Santa Croce di Fano. Nella loro scia, cittadini ed operatori sanitari affamati di notizie sulla sorte dei loro ospedali, sul loro posto di lavoro.
Sindacati e la privatizzazione della sanità a CagliAd ogni fermata, perfezionano le loro posizioni. << Tre sono i messaggi – affermano Simona Ricci, delegata Cigl e Massimo Andreolini della Cisl -. Il primo è ovvio vogliamo dimostrare che ogni ospedale è legato all’altro ed esiste un problema provinciale e non di singolo presidio. Il secondo è far capire che tutte le decisioni sono prese in un clima così opaco che ci costringe a mobilitarsi.  Il terzo è che dobbiamo confessare che non riusciamo a capire chi nella regione ha il titolo per gestire il privato.>>
La guerra non è solo sul principio ma sui fatti.
<<Non viviamo con un pregiudizio ideologico ma contestiamo il perché ciò che non poteva stare nelle programmazione sanitaria nazionale, pochi mesi dopo, va bene se i servizi ed ambulatori sono gestiti dai privati. Abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo. Vogliamo chiarezza e certezza per i cittadini e il diritto alla salute, per i nostri operatori sanitari e la tutela del loro posto di lavoro. Vogliamo che tutti i servizi siano concordati con il territorio. E’ particolarmente grave – svelano – il fatto che non riusciamo a capire il numero di posti letto operativi nelle Cure Intermedie. La regione si vanta che nel pesarese sono disponibili 105 posti letto mentre nella nostra contabilità ce ne risultano solo 84.>> Conti dispari pure sugli 80 posti letto che la Regione intende iniettare nella sanità pesarese. << Vanno a sostegno dei servizi pubblici o sono disponibili per il privato? >>
Ma l’affondo vero e proprio è quando sollevano dubbi sulla gestione personalizzata delle trattative con i privati. Quello che sembra essere successo proprio all’ospedale di Cagli: << Come può un consigliere regionale (Gino Traversini, Pd, ndr) intestarsi una trattativa con il privato? Come può spingersi perfino a fare dichiarazioni sulla gestione del personale sanitario? Come può esprimersi su posizioni di natura giuridica e contrattualistica e dare perfino l’aut-aut all’operatore sanitario sostenendo che, in un prossimo futuro, dovrà scegliere il privato o accettare di essere spostato. Posizioni sulle quali non si schiera nemmeno la direzione dell’area vasta o quando lo fa è per negare quello che poco prima tramite stampa si é annunciato.>>
Anche per il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri la macchina della riforma sanitaria nel pesarese va assolutamente fermata.  Fuori dell’assemblea dichiara: <<La Regione continua a non concertarsi con le amministrazioni locali – spiega. E seppur tutti i servizi annunciati dalla delibera che modifica l’Angelo Celli in un ospedale di comunità ancora devono essere attivati, già ci sono modifiche. Modifiche di cui non riusciamo a capire né le ragioni, né il disegno. Tutto sembra orchestrato per farci perdere la bussola. Anzi per far perdere le tracce di chi realmente le gestisce. Deve esserci qualcosa di superiore. Forse una promessa elettorale. Intanto noi, come garante della salute, sappiamo di che cosa ha bisogno il nostro territorio. >>
Veronique Angeletti@civetta.tv

Un commento