Borse di Lavoro e nuove opportunità
Fabriano/Cerreto d’Esi – Un’altra good practice tutta da copiare. Parla di giovani, di lavoro e si concentra su Fabriano e Cerreto d’Esi con un approccio ed un focus che sa di format utilizzabile ovunque. Si chiama “FaCe the Work” ed è ha un alto contenuto innovativo dal punto di vista sociale.
L’idea è semplice ma non ovvia. Individuare i bisogni e i disagi dei giovani, far emergere le loro competenze per la vita – le cosiddette life skills, ossia l’insieme di capacità acquisito tramite insegnamento od esperienza diretta per gestire il quotidiano –, e mettere a loro disposizione l’opportunità di sviluppare tali competenze in opportunità di lavoro. L’obiettivo: <<incrementare ed attivare le energie dei giovani rendendole utili allo sviluppo economico e all’attrattività del territorio.>>
Il progetto nasce negli uffici della Provincia di Ancona, ha un finanziamento totale di 180mila euro con un cofinanziamento locale del 20 %. Lo sviluppo è affidato al Dipartimento di Economia, Società e Politica dell’Università di Urbino, ai Comuni di Fabriano e Cerreto d’Esi e a varie associazioni particolarmente radicate su questi territori. Associazioni che hanno una reale capacità di coinvolgere la popolazione giovanile. In questo caso partners saranno l’Arci “Il Corto Maltese”, le associazioni culturali Microclima e Polisarte, la Pastorale Giovanile Diocesana e l’Azione Cattolica Diocesi di Fabriano Matelica.
A dare il fuoco alle polveri è la parabola discendente della popolazione giovanile. Tra il 2011 e il 2017, i giovani residenti nei due comuni di Fabriano e Cerreto d’Esi, compresi tra 16 e 35 anni, da 7.995 unità sono passati alle 6.710 con un calo del 16 %. Da abbinare al calo generale di residenti (-2,9 %) ma soprattutto al calo di attrattività di un territorio devastato da una profonda crisi industriale aggravata dal terremoto. <<Il fenomeno dello spopolamento, specie da parte di giovani – evidenzia il progetto – si accentua perché non intravedono prospettive di realizzazione personale in un luogo martoriato dalla crisi economica e dalle ripercussioni sociali del sisma. Un processo di abbandono che si collega anche ad altri elementi: il sottosviluppo di alcuni settori occupazionali, la mancanza di un capitale culturale adeguato alle richieste del mercato lavorativo e il disincentivo da parte delle aziende a investire in un territorio sismico.>>
<<L’obiettivo pertanto – spiega l’assessore Pagnoncelli di Fabriano – è cercare un modello di sviluppo per i nostri comuni che faccia crescere la loro attrattività e risponda alle necessità dei giovani. In sintesi creare opportunità economiche e culturali, riattivare l’intraprendenza producendo innovazione, fare crescere i livelli di competenza e metterli al servizio della comunità.>>
Ma è nei suoi obiettivi specifici che il progetto è particolarmente interessante. Cerca di coinvolgere i beneficiari in percorsi di apprendimento attivo per rafforzare le proprie competenze e tradurle in un percorso professionale nel settore culturale, nelle tipicità, nel networking e nella comunicazione fino a creare occasioni di lavoro nella condivisione di spazi e servizi e la cogestione degli stessi da parte dei giovani per favorire la circolazione di idee.
Intelligente anche la partenza stessa del progetto. L’elaborazione di una ricerca sociale quali-quantitativa atta a definire lo stato della popolazione giovanile e base per modulare sia le linee di azione del progetto sia le future politiche è stata affidata all’Università di Urbino, che già vanta una discreta esperienza con un operatività nel pesarese in particolare a Fano e nell’urbinate.
Le linee d’azione: corsi di formazione per incrementare le competenze (coinvolti 20 giovani), la capacità di networking, di comunicazione e di promozione dei prodotti del territorio; tirocini e borse formative (6 borsisti); attivazione di spazio di coworking (10 direttamente coinvolti e 40 indirettamente); organizzazione di eventi fino a mille persone coinvolte.
In conferenza stampa presenti il ricercatore Edoardo Barberis dell’Università di Urbino, l’assessore alle politiche giovanili Barbara Pagnoncelli, il segretario generale Anci Marche Marcello Bedeschi e il coordinatore del progetto per la Provincia di Ancona Anna Laura Lacerra.
Entro breve i primi bandi e le prime azioni.
Véronique Angeletti@civetta.tv