Genga: per la riapertura della Clementina gli abitanti di quattro frazioni scrivono al Prefetto

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Gli abitanti delle quattro frazioni del Comune di Genga hanno inviato al Prefetto di Ancona una lettera-petizione per chiedere la messa in sicurezza e la riapertura del tratto di strada ex statale 76, nota come Strada Clementina, all’interno della Gola della Rossa. Nel testo che riceviamo e pubblichiamo a seguire le motivazioni. La lettera è stata inviata anche ai Sindaci di Genga e Serra S. Quirico, al Presidente dell’Unione Montana Esino-Frasassi, al Presidente della Quadrilatero Marche-Umbria s.p.a. e la Capo Compartimento ANAS Marche.

“I sottoscritti, abitanti delle Frazioni del Comune di Genga: Palombare, Mogiano, Pontechiaradovo e Falcioni, facenti parte del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, evidenziano alla SS.LL. le quotidiane condizioni, perduranti da anni, che limitano i diritti costituzionali alla incolumità, alla sicurezza, alla salute, e che vedono progressivamente depauperato l’ambiente in cui vivono, uno dei luoghi più suggestivi della provincia di Ancona.

Il tratto storico della ex Statale 76, conosciuta come Strada Clementina, che collegava le frazioni direttamente con Serra S. Quirico e la Vallesina, è stato da decenni dato in utilizzo esclusivo dal Comune di Serra S. Quirico alle imprese delle cave; di conseguenza da anni, oltreché essere sbarrata verso valle e verso monte, la strada è stata lasciata al totale abbandono sino a che, causa la piena straordinaria del novembre 2013, un tratto della carreggiata di circa 30 metri lineari è parzialmente franato. Questo tratto della Statale Clementina, che va da Pontechiaradovo a Serra San Quirico, costituirebbe l’unica via di fuga rapida, per gli abitanti delle frazioni di Palombare e Mogiano, in quanto la direzione Fabriano è per 7 ore, nell’arco delle 24 ore, interdetta a causa della chiusura del passaggio a livello ferroviario di Pontechiaradovo. Tempo che, rappresentando il 30% della giornata, è da considerare infinito per le emergenze che potrebbero capitare tra gli abitanti, anche considerando che tali località sono situate in una zona altamente sismica.

Dal mese di settembre 2017, inoltre si aggiunge anche il fatto dei lavori di consolidamento sul ponte stradale sull’Esino di Pontechiaradovo, con una durata dei lavori prevista di 120 giorni, e ad oggi ancora non completati, che obbligano i residenti in Palombare e Mogiano, ad attraversare la carreggiata lungo la campata del ponte in presenza di lavori in corso e uomini in opera, di transenne e di segnaletiche varie, causando ulteriori disagi e pericoli.

Attualmente, ai disagi descritti sopra, si aggiunge l’inizio dei lavori per il raddoppio della SS76, che complicano la viabilità e provocano inquinamento acustico e atmosferico; cantieri avviati senza alcun accorgimento teso a salvaguardare la tutela della salute dei residenti nelle Frazioni di Falcioni, Palombare, Mogiano, Pontechiaradovo, Camponocecchio, Valtreara, Gattuccio.

Inoltre, con la realizzazione dei nuovi svincoli di Valtreara e Camponocecchio, le conseguenti modifiche permanenti alla viabilità per le quattro frazioni, recheranno ulteriori disagi. Infatti i residenti che avranno necessità di andare in direzione Jesi, dovranno tornare indietro fino a Valtreara per imboccare la nuova superstrada. Questo comporta già da diversi mesi, a cantieri avviati, un allungamento dei tempi di circa 20 minuti per raggiungere la Vallesina. Tempo che riguarda anche la tempestività di eventuali mezzi di soccorso che potrebbero aver necessità di arrivare in questa parte del territorio.

Va sottolineato inoltre che nella nuova superstrada, non possono immettersi, secondo quanto previsto dal Codice della Strada, mezzi con cilindrata inferiore ai 150 cc.

Pertanto, pertanto i sottoscritti abitanti chiedono:

  1. Il ripristino, riapertura e messa in sicurezza, della Strada Clementina, affinché gli abitanti abbiano una via di fuga per emergenze, e ordinariamente per raggiungere le arterie di viabilità veloce nella nuova configurazione dopo l’apertura della SS76. Il transito lungo la strada, una volta riaperto, dovrebbe essere riservato esclusivamente al traffico locale.
  2. Durante la durata dei lavori per il raddoppio della SS76 il rispetto delle norme vigenti in tema di inquinamento acustico e atmosferico.
  3. Durante i lavori della per il raddoppio della SS76 il ripristino della viabilità provvisoria con segnaletica efficace e sicura secondo il codice della strada.
  4. Al completamento dei lavori, che lo svincolo di Camponocecchio venga ripristinato per le vetture provenienti da Ancona.
  5. Si chiede la realizzazione di una galleria leggera in superficie, dalla fine della galleria Colle Saluccio, Km 31 VI, fino al ponte della Ferrovia, Km 31 V, che possa eliminare totalmente il rumore, l’impatto ambientale e l’inquinamento e che possa ridare un aspetto gradevole e naturalistico, consono di un Parco Naturale nel quale ci si trova.

Genga, 21 maggio 2018

Seguono Firme in calce.”