Regionalizzare professori e presidi: una nuova gestione nel futuro delle scuole

scuolaScuole – Il futuro passa dalla “regionalizzazione” dei professori e dei presidi? Forse. Il modello esiste già nel trentino e il dibattito è in corso. Nasce dalla bozza di Intesa per l’autonomia differenziata di Veneto e Lombardia per il momento sul tavolo del Ministero.

Il primo lato positivo è che le due regioni promettono di mettere più risorse per gli stipendi degli insegnanti.

Per il Ministro dell’Istruzione Bussetti “sarà un cammino lungo, ma potrebbe essere un’opportunità, un modello anche virtuoso di gestione più capillare delle scuole. ”  Potrebbe dar luogo ad una fase transitoria “in cui gli insegnanti potrebbero passare alla Regione su base volontaria“. I programmi e gli ordinamenti resterebbero “invece allo Stato”, naturalmente – assicura il ministro – “tutto deve essere fatto dentro i limiti della Costituzione. Prenderemo decisioni condivise. Del resto la Sanità è già regionale”.

Nella manovra – svela il Ministro – ci sono anche provvedimenti importanti come la riforma del reclutamento degli insegnanti. Dal prossimo concorso non avremo più gli <<idonei>> o passi il concorso e sei abilitato per il biennio di durata del bando o devi rifare il concorso. Sarà la fine dei ricorsi”. Tra l’altro, proprio ad un question time al Senato sulla carenza del personale negli uffici scolastici, il Ministro ha sostenuto di essere “consapevole del ruolo degli Uffici scolastici regionali e che da anni questi uffici soffrono di una grave carenza di organici in tutta Italia. Le difficoltà saranno attenuate con l’arrivo di 253 funzionari le cui procedure di assunzione sono in corso di espletamento per sedi centrali e periferiche. La prova preselettiva è stata già fatta, vigilerò perchè l’iter concorsuale avvenga in tempi rapidi”.
Soddisfatto l’assessore della regione Lombardia a Istruzione, Formazione e lavoro, Melania Rizzoli,per queste aperture manifestate nell’ambito della trattativa sulla maggiore autonomia regionale”.
Così come gestiamo proficuamente un sistema d’Istruzione e Formazione Professionale – afferma  – siamo certi che la gestione in sussidiarietà verticale del sistema d’Istruzione possa solo innalzarne gli standard qualitativi, e con maggiore efficacia economica. Per quanto riguarda il primo aspetto potremmo garantire sistemi di reclutamento degli insegnanti e dei dirigenti scolastici capaci di evitare buchi o ritardi nella determinazione degli organici, con tutto vantaggio della continuità didattica. Per l”aspetto dell”economicità, basta confrontare l”ammontare della nostra dote per ogni giovane della IeFP che rappresenta la quota capitaria per ogni studente (4.500 euro) rispetto all”attuale costo unitario per studente della Scuola statale (7.500 euro)”.

News fron Regioni.it

Categorie correlate:
Un commento