Ospedale di area disagiata: dalla regione, i sindaci chiedono definizione e spiegazioni

Alessandro PicciniCagli – Niente campanilismo ma rispetto per l’entroterra.

I sindaci delle alte terre del pesarese s’interrogano sui criteri che fanno di Pergola un ospedale di area disagiata nel piano sanitario regionale 2019-2021. Chiedono spiegazioni e trasparenza.

«Rispetto per la dignità dei territori e delle persone – intervengono i sindaci di Cantiano Alessandro Piccini e di Apecchio, Vittorio Nicolucci –.

La regione deve esplicitare i criteri per cui Pergola è stata classificata zona disagiata, con servizi ospedalieri riconosciuti, mentre Cagli, pur rientrando in una strategia nazionale di difesa delle aree disagiate delle zone interne, non lo è.

Vittorio-Alberto-Nicolucci-200x300Com’è possibile essere capofila di una strategia nazionale che ha l’obiettivo di combattere lo spopolamento delle aree interne, quando nello stesso tempo non si garantiscono i servizi base alla persona?».

Il sindaco di Acqualagna, Andrea Pierotti, fa leva sullo spirito collaborativo che finora ha caratterizzato l’area del Catria Nerone.

«Anche su cambiamenti fondamentali come l’entrata del privato a Cagli o a Sassocorvaro – commenta-. Meritiamo che siano resi pubblici i criteri delle aree disagiate soprattutto i sindaci che sono i pionieri della strategia delle aree interne al livello nazionale. Accordo che salda insieme i comuni del Catria Nerone con Piobbico e due comuni dell’anconetano e, per attirare nuovi residenti e sviluppare economia, avvia altre politiche, nuove dinamiche, più servizi mentre la politica nazionale e regionale declassava Cagli, l’ospedale di riferimento, in ospedale di comunità».

Il sindaco di Serra Sant’Abbondio, Ludovico Caverni, non nasconde che il suo Comune coglie tutti i vantaggi di Pergola. «Avere un pronto soccorso in grado di accogliere i codici gialli dà maggior serenità ai miei concittadini. Ma va definito il concetto “area disagiata” che forse, applicato ad aree che ne hanno il diritto, farebbe nascere una nuova mappa dei servizi di emergenza-urgenza che chi ha scelto di vivere nell’entroterra merita di avere».

2176030_alberto_alessandri_sindaco_di_cagliPesante il “j’accuse” del sindaco di Cagli, Alberto Alessandri. «Oggi con una mozione del consigliere della Valcesano Talè, la struttura pergolese ha la qualifica di area disagiata mentre nessun consigliere regionale PD del nostro territorio si è fatto portavoce della mozione presentata dai comuni dell’U.M. Catria e Nerone. Unico documento approvato da sette consigli comunali considerabile dalla Regione che ha scartato le altre proposte formulate in area vasta. La politica regionale, come Spacca nel 2013, salva gli ospedali di Pergola e Amandola, ignora le esigenze del territorio dell’U.M. Nonostante abbia dati oggettivi e amministrativi stringenti. Ossia più km quadrati, più popolazione e la certificazione di area interna da parte della Regione Marche che non ha mai apoggiato la nostra richiesta di deroga al decreto Balduzzi come essere area interna lo consentirebbe. Da sempre, chiediamo le stesse cose – incalza il sindaco di Cagli che il 30 maggio aspetta la sentenza del Consiglio di Stato sul suo ricorso contro la riforma sanitaria -. Un pronto soccorso, due ambulanze medicalizzate al Celli, la lunga degenza e ambulatori con i servizi fondamentali alla persona».

Véronique Angeletti@civetta.tv