Le carte della richiesta di deroga per salvare il Punto Nascita di #Fabriano

Pd Fabriano Punto NascitaFabriano – Carte finalmente scoperte. La corrispondenza tra la Regione Marche e il Ministero della Salute sul Punto Nascita di Fabriano (PNF) è stata oggi finalmente resa pubblica in una conferenza stampa organizzata dalla sezione fabrianese del Partito Democratico.

Presenti il segretario Francesco Ducoli, i consiglieri comunali Michele Crocetti, Giovanni Balducci, Barbara Pallucca e il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli.

Qui,  la proposta del Pd di Fabriano e di Gostoli, il segretario regionale del PD

Al di là dell’intento di lavorare insieme per salvare il Punto Nascita emerge che la carenza di pediatri nel Punto Nascita di Fabriano (PNF) abbia influenzato negativamente il parere del Comitato Percorso Nascita del Ministero nella sua negazione della deroga.

Pertanto d’obbligo un riassunto, nei suoi punti più salienti, dell’iter che potrebbe portare all’atto definitivo di chiusura il 28 febbraio del PNF.

Va detto che nella richiesta di deroga inviata il 22 novembre 2017, la Regione Marche ha messo bene in evidenza che il PNF è «l’unico riferimento in zona montana e disagiata dal punto di vista oro-geografico, oltre che infrastrutturale».

Ha in un modo ottimo dettagliato la provenienza dei neonati con il tempo esatto necessario per raggiungere sia il PNF sia il PN alternativo identificato a Jesi.

Ha evidenziato le dotazioni della struttura fabrianese e pure i vantaggi dell’intelligente collaborazione con il Salesi.

Collaborazione che ha obiettivi logistico (medicale e specialistico); obiettivi strategici che mirano ad incrementare l’appeal di Fabriano per catturare partorienti del bacino di San Severino, di Matelica ed, essendo di confine dall’Umbria; e intende modificare il trend di nascita migliorando la comunicazione e rassicurando gli pazienti fidelizzati dal Salesi.

Un documento però che non nasconde il problema di guardia attiva pediatrica/neologica H24 rassicurando che «il più presto possibile saranno banditi nuovi concorsi».

Ed è proprio sul fatto che «il PNF non dispone di tutte le figure professionali che garantiscono la guardia attiva H24 » che il Ministero della Salute il 19 marzo 2018 chiederà all’assessore regionale «ulteriori informazioni sull’adeguamento e le azioni per garantire la presenza in guardia attiva h24 dei neonatologi» proprio «al fine di consentire la formulazione del parere di competenza sulle deroghe richieste».

La risposta del 11 maggio 2018 parte dalla direzione Asur Marche che garantisce non solo che «la guardia attiva ostetrica ginecologica H24 è garantita con personale dell’Unità Operativa Complessa Dipartimentale e di specialisti pediatri provenienti dalle altre unità operative» ma che «è stato avviato una procedura di reperimento di pediatri a tempo indeterminato al fine di ovviare alla generalizzata carenza di specialisti del settore».

La regione Marche però a maggio 2018 compila un questionario detto Lea.

IMG_6395E’ l’acronimo per “Livelli Essenziali di Assistenza”. Il modulo fa un check-up sulle prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto «a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse)».

Dati che sono verificati dal “Comitato Lea”  presso il Ministero. Comitato che «verifica l’appropriatezza, l’ efficienza nell’utilizzo delle risorse, la congruità» tra le prestazioni da erogare e le risorse messe a disposizione dallo Stato. Il che si traduce in punteggi che danno accesso alle regioni virtuose ad un premio del 3% sulle somme erogate dal SSN.

Questionario che la Regione, alla domanda «se esisteva un parere favorevole del Comitato Percorso Nascita alla richiesta di deroga», lascia in bianco «il parere – spiega – non era ancora stato comunicato».

Il parere sfavorevole alla concessione di deroga, di fatto, sarà recapitato alla Regione il 6 luglio 2018.

<<Dall’analisi dei dati di georeferenziazione – scrive il Comitato Percorso Nascita – è possibile evidenziare che non sussiste nessun carattere di disagio orografico. L’area è ben servita da 4 Punti Nascita alternativi – Jesi, Senigallia, Macerata, Urbino – simmetricamente posti ai lati dell’area. (…) Inoltre, dalla check list, non è garantita la guardia attiva anestesiologica e pediatrico/neonatologica H24 ».

Reagisce la Regione Marche e il suo Presidente Luca Ceriscioli scrive direttamente al Ministro Giulia Grillo il 17 luglio2018:

«Chiudere il PNF costiutisce un danno ed un impoverimento per le comunità della nostra montagna che vedono un punto di riferimento in questo reparto. Rinnoviamo l’appello al Ministro perché il reparto di ostetricia possa continuare a dare alle mamme e i bambini la tranquillità di accedere ad un servizio in prossimità delle loro residenze, considerando anche il contesto geografico complesso dal punto di vista della viabilità. Senza l’esplicità deroga la regione Marche si vedrà costretta a chiudere il punto nascita ».

Il Ministro non risponderà mai al Presidente della Regione Marche mentre si dichiererà disponibile a mediare con la Regione dell’Emilia Romagna. Qui l’articolo sulla mano tesa del Ministero all’Emilia Romagna

Il 7 gennaio 2019 sulla base di un verbale ufficiale del Comitato, in data del 13 dicembre 2018, si chiede alla Regione Marche l’atto di chiusura.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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