No! Decisamente non siamo solo numeri
Certo che le statistiche sono proprio strane.
Se le prendi tali e quali sono lapidarie. Una serie di dati, messi in fila, a cui i tecnocrati affidano il pieno potere. Perché a questi numeri danno il diritto di decidere se sei dentro o se sei fuori; se un servizio si mantiene o se lo si annulla. Sono così importanti da essere l’essenza stessa delle riforme, delle riorganizzazioni, delle deframmentazioni. Insomma di tutte quelle manovre – perché non sono degne di chiamarsi politiche – che fanno di alcuni comprensori territori di serie A e di altri, aree svantaggiate.
Eppure queste statistiche sono solo numeri. E dietro a questi numeri ci sono persone, vite, ci sono cittadini che non sono numeri.
E proprio perché noi non siamo numeri, che Comitati e Sindaci scendono in strada e protestano anche lì dove c’è un Carnevale o un taglio del nastro. Perché dietro a questi numeri – troppo “esigui” per i tecnocrati della sanità europea, nazionale, regionale – c’è la gente vera. Come quella gente che ha deciso di vivere nell’Appennino dove le strade a volte sono solo un trait d’union tra le buche, e curve e saliscendi sono il bello dei paesaggi. Gente che ha bisogno di servizi sanitari come chi vive ammassato sulla Costa e gode di un ospedale ogni tre chilometri. Il diritto di chi ha scelto di far crescere la sua famiglia nell’entroterra e sa che è importante che sulla carta d’identità dei propri figli sia scritto Nato a Fabriano.
Véronique Angeletti@Civetta.tv
Direttrice, apprezzo il suo intervento che tocca il cuore stesso delle questioni dei Comuni interni della regione. Purtroppo questi Comuni non riescono a trovare una coesione Comune, più forte di quella che si può registrare di volta in volta, come in questo caso di Fabriano. Sono quarant’anni che sento parlare di questi temi. Ma lei insista e continui. Occorrono sempre voci che tengano sveglie le Marche che valgono.