Medit Silva, Fatica lascia la presidenza all’avvocato Osvaldo Lucciarini

Vincenzo Fatica Medit Silva FrontoneFrontone – Cambiamenti al vertice della Medit Silva. L’avvocato Osvaldo Lucciarini succede allo storico presidente Vincenzo Fatica. Un cambio all’insegna della continuità: il cammino della fondazione da tempo è tracciato nelle sue linee strategiche e oggi, forte della legge votata nel 2017 che tutela le proprietà collettive montane, guarda avanti per aiutare le Comunità nel rispetto di questo quadro legale ad essere protagonista dello sviluppo dei suoi patrimoni in un sistema eco-sostenibile.
«Nel 1997, MeditSilva – commenta Fatica – è nata per promuovere ricerche sulla montagna appenninica, le foreste dell’area mediterranea, le proprietà collettive, gli usi civici e tutelare e valorizzare l’ambiente naturale e socioculturale con la formazione, l’educazione ambientale e progetti comunitari. In 22 anni è diventata un referente del Centro Studi di Trento e della consulta nazionale delle proprietà collettive, massime autorità per le comunanze, dando un suo contributo alla nuova legge che finalmente riconosce i domini collettivi come patrimonio del paese Italia».
Una mission complicata. «Rendere coscienti gli utenti della storia delle loro comunanze e dunque dell’origine del loro patrimonio non è stato facile ma adesso, esiste consapevolezza e la Fondazione deve lavorare per aiutarli a tutelare i loro diritti e farli diventare protagonisti attivi del loro sviluppo. Ragione per cui ci vuole una presidenza assicurata da un uomo di legge come l’avvocato Osvaldo Lucciarini». Protagonismo riconosciuto dalla Strategia Nazionale delle Aree Interne che nelle terre alte tra Sassoferrato, Arcevia, Serra Sant’Abbondio, Frontone, Cagli, Cantiano, Acqualagna, Piobbico e Apecchio ha individuato un’area interna e stimolato gli amministratori ad ideare politiche per favorire nuove economie.
«Un’opportunità ma non colta nella sua essenza – puntualizza Fatica –. Ci sono una ventina di comunanze che gestiscono circa 9mila ettari di terre collettive. La strategia dovrebbe avere il coraggio di attuare quello che si prefigge di essere: ossia una nuova politica e non proporre quello che c’era prima».
Disegna un ambizioso orizzonte in cui MeditSilva mira ad aggregare rispettando autonomie ed identità. «Medit Silva deve aiutare a far emergere un altro modello organizzativo condiviso. Il braccio operativo, l’azienda speciale del Catria, creato anni fa dal Ministero delle Foreste, non ha più quell’obiettivo. Dopotutto la bellezza del Catria ha radici nelle politiche forestali fatte 20 anni fa.».
Non ha rimpianti ma «nel percorso, non tutto hanno voluto capire che la fondazione è uno strumento che si muove in una cornice legale ben definita e non plasmabile. Non è strumentalizzabile».
Véronique Angeletti@civetta.tv