Lite ed offese per un cane in un supermercato

vietato i cani Sassoferrato – Finisce sui social e forse in tribunale il litigio tra Federica, una giovane donna incinta, ed una signora matura in un supermercato sentinate. Oggetto del diverbio:  a dispetto del divieto affisso all’entrata, la decisione della sessantaquattrenne di fare le sue spese con cagnolino al seguito.
«Adoro gli animali – sottolinea Federica  – ma ci sono delle regole igieniche che vanno rispettate a maggior ragione se ci sono divieti. Mercoledì, una signora circolava in un supermercato con il suo cane tenuto a guinzaglio e per terra. La bestiolina andava ovunque ed annusava tutto quello che era alla sua portata».
In diversi – incluso i commessi – invitano la signora ad uscire.  Federica, incinta di due gemelline, gli spiega il problema dell’igiene e fa notare che, ad esempio, come tanti, non è immune alla toxoplasmosi. Malattia parassitaria che può contaminare  l’uomo se mangia cibo mal cotto a contatto con le feci di un gatto infetto e nel caso di una donna incinta può influire sul nascituro.
«La donna, a quel punto, prima contrattacca – spiega Federica – sostenendo che il suo cane ha tutti i vaccini e poi conclude con un commento gravemente lesivo per la mia dignità e  la mia reputazione: che se avevo tutti questi problemi – cito – “poteva starsene con le gambe chiuse”».
A questo punto, la giovane futura mamma chiama i Carabinieri, che prendono nota del litigio, e non esclude di procedere in sede civile.
L’episodio messo nel gruppo social chiuso “Sei di Sassoferrato se…” colleziona commenti sull’inciviltà di chi porta un cane in un luogo dove c’è un divieto e la maleducazione della risposta. Ma anche il permissivismo o il menefreghismo di chi dovrebbe legiferare e la battuta «che purtroppo  le mamme degli imbecilli non stanno mai con le gambe chiuse».
Salvo cani guida per ciechi o quelli delle forze dell’ordine, alla domanda se l’animale può o no entrare nel supermercato, la risposta è “ni”. Per la Direzione generale della Sicurezza alimentare del Ministero della Salute, non esiste un divieto assoluto di ingresso degli animali domestici nei supermercati, ma il divieto di contatto tra animali e alimenti, confezionati e non, in modo da impedire qualunque contaminazione, nel rispetto della normativa europea. Quindi in assenza di idonei accorgimenti, spetta all’operatore adottare il divieto o imporre misure come carrelli specifici o borse speciali.
Véronique Angeletti@civetta.tv
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