L’orgoglio di far parte del “Made in Fabriano” in mostra fino all’8 settembre nel palazzo di Ubi Banca

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Fabriano – Orgoglioso, sfacciato, superbo, il Made in Fabriano. Colpisce mente e cuore. Irrompe nella XIII Conferenza annuale delle città creative Unesco dimostrando che, da sempre, il Paese, culla del Gentile e della Carta, sa giostrare con genio la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.

Nel suo modo orgoglioso di mettere in evidenza i tanti “unicum” pensati e prodotti da secoli nella città; in quello sfacciato di ricordare che Fabriano è da sempre terra d’idee e di progresso ma più di tutto in quello superbo di dimostrare la laboriosità di una comunità e ricordare che la Conca ha trascinato e trascina tuttora l’economia di un comprensorio grande un bel lembo dell’Appennino umbro marchigiano.

La mostra è da visitare come un racconto lungo 800 anni di storia della creatività di un sistema industriale che ha fatto perno sui quattro elementi della natura per ricavare energia e produrre innovazioni. Una vocazione manifatturiera cristallizzata nello Stemma della Città con quel fabbro eternamente all’opera.

Un viaggio che parla di corporazioni nel Medioevo, dei fabbri, dei cartai ma anche dei lanaioli, conciatori, calzolai, sarti, cappellai, ceramisti e vasai, fabbricanti di coppi; di fabbriche dal 1600 al XX secolo: del salnitro e della polvere da sparo, degli utensili di rame, fabbriche di gesso, di cremor tartaro, di colla forte o garavella, di sebo, di pasta, di liquori, di carte da gioco e poi le Cartiere, le industrie metalmeccaniche. La mostra nei suoi dettagli

Infine “Time Machine”, un laboratorio curato dalla scuola dell’infanzia privata bilingue Iris Garden Education Center gestita dalla cooperativa sociale Mosaico che affida il futuro allo sguardo indagatore dei bambini con una “giostra tessile” che ospita paesaggi digitali che richiamano aria sana, acqua pulita, energia rinnovabile messi in dialogo con materiali di scarto.

«Un viaggio – commenta Federica Capriotti, il presidente del raggruppamento di imprese del fabrianese di Confindustria Marche Nord organizzatore dell’evento – che fa comprendere e non dimenticare come la tenacia lavorativa e l’innegabile capacità intellettiva di chi ci ha preceduto abbiano tramandato e determinato lo stile di vita di milioni di persone».

Un evento che consente di «mettere in luce le concrete testimonianze – sottolinea Marco Ottaviani, il presidente della Fondazione Carifac –  che hanno fatto di Fabriano una città creativa e diventa trasmissione culturale per le nuove generazioni e riconverte la memoria in un progetto per il futuro».

Qui gli interventi completi del Presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, di Francesco Fantini per la Fondazione Aristide Merloni, di Mariella Possanza la coordinatrice di Iris Garden Education Center e di Roberto Gabrielli, responsabile della macro area Marche Abruzzo di Ubi Banca

Ideata e curata da Alessandro Carlorosi, la mostra parte dai quattro elementi, acqua, fuoco, terra e aria a cui è stato aggiunto il futuro. E’ una vetrina per chi visita Fabriano ma per chi vive nel comprensorio aiuta a recuperare la memoria e, di conseguenze, a riapropriarsi delle proprie capacità per progettare il futuro. Scheda tecnica della mostra

Una mostra però che non sarebbe stata così bella e così carica di emozioni senza il prezioso contributo di “Fabriano Insolita e Segreta” di Giampaolo Ballelli e di “Fabriano Storica” di Aldo Pesetti.

Ubi Banca (vicino alle Poste centrali di Fabriano). Fino al 17 ottobre. La mostra è aperta dal 10 al 16 giugno aperta tutti i giorni dalle 10 alle 23, dal 17 al 30 giugno dalle 16.30 alle 19.30. E’ stata resa possibile da una serie di partner. Un grazie speciale la Confindustria lo rivolge a Urbano Urbani di Air Force Spa ideatore del concept “Made in Fabriano”.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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