Viene da Pisa, il chirurgo altamente specializzato che ha salvato la vita ad una donna in vacanza a Frontone

sala-operatoria-310566.660x368Urbino – Pur in presenza di evidenti difficoltà legate alla cronica carenza di personale, il sistema sanitario nazionale riesce tuttavia a dimostrare di poter fornire prestazioni ottimali. Di quelle che non si lasciano ingessare dai soliti protocolli e paralizzare dall’iter burocratico pur di aiutare il paziente. Una sanità che funziona, retta da figure professionali preparate, che fanno sacrifici ogni giorno e che, casi eccezionali, come quello capitato in questi giorni nel blocco operatorio dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino, aiutano a mettere felicemente sotto i riflettori.

Come l’intervento eseguito dal professor Gabriele Materazzi dell’Università di Pisa e dal suo collaboratore Carlo Enrico Ambrosini venerdì scorso nella città ducale. I due chirurgi, a titolo gratuito, sono intervenuti per salvare una donna in vacanza a Frontone, ricoverata d’urgenza dal 18 luglio in rianimazione, vittima di un ingrossamento della tiroide e che, a causa del gozzo, aveva le vie aeree completamente ostruite.

Il Dottore Paolo Brancaleoni dirigente dell'UO Rianimazione dell' Ospedale di Urbino

Il Dottore Paolo Brancaleoni dirigente dell’UO Rianimazione dell’ Ospedale di Urbino

Hanno risposto alla richiesta di aiuto del dottor Paolo Brancaleoni, direttore del reparto di anestesia e rianimazione del nosocomio urbinate, sicuro che l’ostruzione causata dal gozzo era così complessa che la donna doveva essere presa in carico da un centro altamente specializzato in chirurgia della tiroide. E’ lui che ha bussato all’ospedale universitario di Pisa e si è rivolto al direttore dell’unità operativa di endocrinochirurgia. La struttura opera ogni anno più di 3mila pazienti ed è un riferimento nazionale ed europeo. Ma deve anche tenere conto della gravità del paziente che non può affrontare un così lungo trasferimento ed è consapevole che la donna, probabilmente, per il decorso postoperatorio non avrebbe avuto un posto libero nella terapia intensiva dell’ospedale pisano.

Il chirurgo Gabriele Marterazzi

Il chirurgo Gabriele Marterazzi

Un confronto tra Pisa ed Urbino e scattano tutti i principi del giuramento d’Ippocrate. Quel giuramento che riguarda la dignità del malato, il rispetto della sua vita, la diligenza e i doveri nell’esercizio della professione. Insomma scatta  il vero senso della professione di medico, le ragioni e gli obblighi dell’essere medico ma anche una generosità e una disponibilità che fanno la differenza. Il professor Materazzi e il dottor Ambrosini decidono di operare la donna e, per non spostarla, di farlo al Santa Maria della Misericordia di Urbino. Vengono con la loro auto, lo fanno a  titolo gratuito, assumendosi anche l’onere e i rischi professionali di operare una paziente dove non avevano competenza territoriale, in un ospedale addirittura di una diversa regione, «dimostrando – sottolinea la direzione dell’Area Vasta 1 – doti di grande professionalità e soprattutto di umanità, assolutamente non comuni».

La notizia è stata svelata solo lunedì. L’intervento è perfettamente riuscito, il decorso postoperatorio è normale ma essendo stato un intervento particolarmente complesso, la paziente rimane ancora ricoverata in rianimazione.

Un’esperienza questa, che dimostra come anche i piccoli ospedali possano far fronte alle emergenze ed ospitare interventi di alta professionalità.

Véronique Angeletti@civetta.tv