Nel cuore dell’Appennino, il leader mondiale dei fili nobili raddoppia la sua sede storica a Smirra di Cagli

Cariaggi Smirra di CagliTesse fili d’oro, il lanificio Cariaggi di Cagli. L’azienda che opera nei mercati di alta gamma e rifornisce la moda del lusso chiuderà quest’anno con ricavi che superano i 106 milioni di euro. Un + 5 % nei confronti del 2018, anno dove ha raggiunto 101 milioni che vantava una crescita del 16 % sui ricavi del 2017.

Per il presidente Piergiorgio Cariaggi non è altro «che il frutto di un costante impegno e di investimenti che hanno consentito al gruppo di rafforzare la presenza in Italia e all’estero». Del 10% negli Stati Uniti, di quasi del 42% in Giappone, del 53% in Francia e del 145% in Cina. Il che non è niente in prospettiva, della personale “via della seta” aperta di recente dal presidente: l’anno prossimo l’azienda pesarese darà i suoi filati a “maisons” e “griffes” cinesi, del tutto sconosciute in Occidente ma che poggiano su una rete proficua di centinaia di lussuosi negozi monomarchio.

E’ il suo solito modo di giocare d’anticipo. Fa parte del Dna vincente di questa famiglia. Del nonno Aurelio che fondò l’azienda nel 1958 e seppe adattare subito le macchine alle richieste dei nuovi mercati e dei operosi maglifici umbri; del figlio Piergiorgio che individua nel cachemire e nella lana pregiata il futuro dell’azienda e riesce nel ’94 a fare una joint-venture con una famiglia di imprenditori nell’Inner Mongolia; dei nipoti Cristiana e Marco che si concentrano il lanificio su animali pregiati come le capre e i cammelli della Mongolia, le pecore australiane o della Nuova Zelanda, la vigogna del Perù. L’ultima quotazione dava la lana di quest’ultima a 2mila euro al chilo franco America latina.

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Una presenza nonostante il giro d’affari sempre molto discreta. Queste settimane l’azienda ha addirittura doppiato i suoi spazi produttivi senza un taglio di nastro. A fianco della sua sede storica a Smirra ha investito 6 milioni di euro e costruito un stabilimento, grande 15mila mq.

Cariaggi_Nuova struttura__Laboratori

Oltre al magazzino ospita le unità operative che ne fanno un’azienda unica nel segmento alto del mercato del filato: il laboratorio dove l’uomo “che colora ed intreccia fiocchi” rimane l’unico e vero maestro, l’unità dove si svolge il ferreo controllo qualità ed una “biblioteca”, scrigno dello sconfinato mondo delle sue campionature. Ununiverso dove si mescolano le nobili fibre di seta, cachemire, lino, cotone del Belize, lana merinos e vigogna in una combinazione infinita con risultati inimitabili che fanno della pesarese un partner fondamentale per i gruppi della moda e del lusso.

Il presidente Piergiorgio Cariaggi - Copia - Copia

Sopratutto se si piega ad ordini mignons. «Qualità, flessibilità e servizio sono i pilastri su cui si fonda l’azienda- spiega Marco Cariaggi . Siamo organizzati anche per soddisfare solo tre chilogrammi di filato e diamo un prodotto tinto su richiesta specifica cardato o pettinato tra le 2 e le 6 settimane. Sulla tecnologia investiamo da anni, siamo un’industria 4.0 ed è proprio per rispondere meglio alle esigenze della clientela che abbiamo ampliato il quartier generale di Cagli, per riunire ricerca, stile, controllo qualità e programmazione colore». L’azienda dà lavoro a 280 persone che vengono da Cagli, Cantiano, Acqualagna, Fano ma anche da Prato e da Biella. Il gruppo controlla anche la Ferrini Tintoria di Torgiano a Perugia dove lavorano altre 40 persone. 

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Il polo è stato anche particolarmente curato per migliorare l’impatto ambientale, ridurre i consumi energetici attraverso l’abbattimento dell’emissione di CO2 derivanti dal processo industriale, favorisce le basse temperature negli ambienti dove lavorano gli impianti e prevede un sistema di canali a pavimenti per aspirare le polveri in sospensione. «Un impegno e una scelta quello della sostenibilità – commenta Cristiana – che garantisce un valore aggiunto ai nostri prodotti e dà un suo contributo all’eccellenza. Eccellenza – conclude – che si vede nella crescita a due cifre dell’azienda, il che ci spinge a continuare a fare il nostro lavoro al meglio per garantirgli un futuro stabile e in questo territorio». Un futuro che si riflette nell‘infinita stupenda e preziosa gamma di filati cardati, pettinati e di fantasia delle loro collezioni.

Véronique Angeletti@Civetta.tv

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