Mangiate marchigiano, sono le verdure delle Marche nei supermercati: ci pensa la CODMA di Fano

IMG_5082-mod-687x1030Fano – Nell’emergenza Coronavirus lavora a pieno ritmo Codma Op di Fano. L’organizzazione di Produttori del Consorzio Ortofrutticolo del Medio Adriatico che, da 70 anni, fa parte della realtà agricola delle Marche sta rifornendo sistematicamente i suoi clienti, importanti catene della grande distribuzione organizzata. Codma con il suo sistema di distribuzione ha evitato la corsa alle scorte che il panico, all’inizio, aveva provocato un po’ ovunque.

«Siamo ben consapevoli della responsabilità che noi operatori dell’agricoltura abbiamo in questo delicato momento – spiega Francesco Renzoni, responsabile tecnico dell’organizzazione dei produttori – e anche il nostro personale che sta lavorando ogni giorno per garantire le consegne». Ricorda che stanno operando in condizioni non facili con tutte le ulteriori misure di sicurezza che questo delicato momento impone.

Forte dei suoi 80 soci, tra agricoltori e cooperative, molti nelle Marche ma anche nelle regioni centro sud, la Codma O.p. è un fiore all’occhiello. Vanta un fatturato che sfiora i 15 milioni di fatturato all’anno e, con una programmazione accurata, riesce a garantire la fornitura di ortaggi durante le quattro stagioni. Venti mille tonnellate di ortaggi ed una capacità frigorifera grande 14mila mc ne fanno un partner di cui si fidano i supermercati.

Sugli scaffali la si riconosce nei cavolfiori, in tutti i cavoli verdi, nel cappuccio, nei broccoli, nelle scarole, nelle verze, fino a poco fa, nei porri, ortaggi adesso esauriti e, a fine mese, negli asparagi.

«Riusciamo per il momento a fare fronte a quasi tutte le richieste – precisa -. Poi fa notare: «È emblematico di come sta rispondendo l’intero Paese all’epidemia. C’è un forte senso di responsabilità. Alla Codma  siamo particolarmente consapevoli della nostra utilità sociale. Per primi, i nostri dipendenti, che  stanno dando il massimo del loro potenziale e i nostri soci che stanno raccogliendo prodotti, accelerando le consegne e fanno che la dinamica dei prezzi non ha subito finora variazioni significiative».

Un altro modo per dire che la speculazione non c’è o rimane marginale. «Nel nostro caso non esiste assolutamente sul prodotto» insiste  Renzoni. L’epidemia inoltre sta facendo emergere un’altra consapevolezza: avere un’agricoltura ben presente e ben organizzata  in Italia, se non a chilometro zero, è fondamentale.  «Il sentimento che i negozi sono sempre riforniti di prodotti freschi ha contribuito a tranquillizzare la gente. Inoltre – conclude Renzoni-, l’Italia non è solo un player di peso sul mercato del fresco ma è anche una potenza sul piano del surgelato e del trasformato e di qualità. Pertanto dal punto di vista degli ortaggi, tra fresco e surgelato, le Marche, l’Italia hanno tutte le carte per affrontare questo particolare momento».
Véronique Angeletti@civetta.tv

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