L’Italia invasa dalle pattumiere tecnologiche del mare: storie di “illuminati” sponsors

Seabin, il cestino che mangia plastica e microplastica arriva al ponte dell’Arno nel cuore di Firenze. I “cestini della spazzatura” progettati nel 2016 da due giovani surfisti australiani, Pete Ceglinski e Andrew Turton, e che funzionano con l’elettricità continuano ad invadere mari, fiumi, laghi. Posizionati direttamente in mare, all’interno dei porti e delle marine (per definizione, punti di “accumulo” dei rifiuti), grazie all’azione della pompa ad acqua, “catturano” i rifiuti per 24 ore al giorno, sono in grado di attrarre circa 1,5 kg di detriti al giorno e di contenerne fino a 20 kg, per un totale di 500 kg di spazzatura all’anno, comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre a partire da 0,3 mm. L’azione spontanea del vento, delle correnti e la strategica posizione dei Seabin, fanno che i detriti vengono convogliati direttamente all’interno del dispositivo. La pompa ad acqua, collegata alla base dell’unità, è capace di trattare e filtrare 25.000 litri di acqua marina all’ora.

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Una volta raccolta, la plastica “catturata” potrà essere non solo correttamente riciclata, ma anche riutilizzata nella percentuale utile a scopi industriali e debitamente integrata con altra plastica riciclata proveniente anche dagli oceani, per produrre nuovi oggetti, come teli mare o felpe, rientrando così nel ciclo produttivo.

Inoltre i dati raccolti forniranno informazioni utili per la ricerca e per meglio capire gli effetti dell’inquinamento sulle persone e gli ecosistemi.

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Il suo costo è limitato, intorno ai 3.345 euro e il sistema fa davvero bene all’Italia sotto assedio oggi da tanti incivili che buttano senza curarsi dell’ambiente guanti e mascherine.

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Proprio questi giorni, è stato posizionato uno al Ponte Vecchio, a Firenze. Rientra nel  tour di Coop pensato per ridurre la plastica nei mari con il supporto di LifeGate PlasticLess®. Ma è  solo la prima di 25 tappe in cui saranno posati altrettanti cestini Seabin grazie all’impegno della catena di supermercati. La campagna promossa da Coop prende il nome di Le nostre acque ed è pensata non solo per ripulire i nostri mari e fiumi dai rifiuti galleggianti, ma soprattutto per diffondere consapevolezza sul tema dell’inquinamento da plastica e promuovere le buone pratiche.

La campagna inaugurata da Coop era stata anticipata già nel 2019, dall’installazione di un primo Seabin presso la Marina di Sestri Ponente, a Genova, dove in un solo anno il cestino ha raccolto ben 1.700 chilogrammi di rifiuti galleggianti. Il calendario prevede il posizionamento di Seabin a Pescara, Genova, sul Lago Maggiore, a Castiglione della Pescaia e a Livorno.

Capofila del progetto è LVIA, associazione che in questo caso valorizzerà le esperienze maturate in Italia e in Africa in tema di educazione ambientale e di supporto agli enti locali per migliorare la gestione e la raccolta differenziata dei rifiuti. Il partenariato con Legambiente contribuisce inoltre a rafforzare l’expertise in tema di economia circolare oltre che la comunicazione. Il coinvolgimento della rete nazionale di Confcooperative Piemonte e il supporto istituzionale dei Comuni partner (Torino, Cuneo, Firenze, Borgo San Lorenzo, Unione Montana dei Comuni del Mugello, Palermo, Castelbuono) e del Comune di Forlimpopoli, che ha riconosciuto il patrocinio, garantiscono la riproducibilità e l’impatto del progetto.

L’applicazione di Seabin in Italia rientra nell’ambito di “Metti in circolo il cambiamento!”, un progetto nazionale di Educazione alla Cittadinanza Globale co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Un percorso formativo che porti alla presa di coscienza dei problemi legati al cambiamento climatico globale e all’impatto ambientale dei processi dell’economia lineare. L’obiettivo è quello di favorire il processo di cambiamento culturale e di competenze della cittadinanza verso i principi dell’economia circolare attraverso azioni di sensibilizzazione per la tutela ambientale e promozione di modelli sostenibili.

Ma come Coop altre note aziende stanno dando supporto al progetto. Anche chi imbottiglia acque minerali è sempre più sensibile al tema della plastica nei nostri mari, laghi e corsi d’acqua. Lo dimostra Acqua Chiarella, che in seno al progetto Chiarella for nature non solo ha lanciato il primo formato riciclabile al 100 per cento e realizzato con il 30 per cento di plastica riciclata, ma ha anche deciso di aderire a a LifeGate PlasticLess®. Chiarella ha infatti deciso di “adottare” il dispositivo Seabin per raccolta di rifiuti galleggianti installato a Porto Ceresio, sul Lago di Lugano, e gestito da F&B Nautica, azienda nel settore nautico del territorio varesino, per contribuire così alla raccolta di 500 kg di rifiuti plastici galleggianti all’anno.

Procter & Gamble, che ha reso possibile l’accensione del primo Seabin dell’anno. Il nuovo dispositivo scelto da LifeGate per ripulire i mari dalla plastica è stato collocato a Fiumicino (RM), presso il molo del Tecnomar, il circolo nautico a due chilometri dalla Fiumara Grande, la foce naturale del Tevere.

Best Western finora ha postato 4 dispositivi grazie ai tanti clienti che hanno pernottato negli alberghi della catena. Uno dei dispositivi scelti da LifeGate per catturare i rifiuti plastici in mare è stato infatti acceso anche al porto della Certosa di Venezia ed è pretesto ad eventi per discutere dell’inquinamento e dell’importanza di ridurre il consumo di plastica nelle strutture ricettive. La Best Western  è all’origine dell’installazione della pattumiera tecnologica al Porto turistico di Pescara, al Porticciolo della Cala a Palermo, a Santa Margherita Ligure nell’area marina protetta di Portofino,

 Grohe Italia ha permesso l’installazione di un secondo Seabin nel porto antico di Genova.  Anche Klm e Winni’s Naturel sono impegnate in varie sponsorizzazione.

Cesenatico-inaugurazione-SMolto capillare la partecipazione di  Volvo cars che spinge i suoi concessionari ad investire sulla pulizia del mare. I rivenditori locali hanno sponsorizzato l’installazione a Porto San Nicolò di Riva del Garda, presso il noto locale riminese sulla spiaggia Rock Island,al circolo nautico Cesenatico, a La Spezia, a Gaeta, a Polignano a Mare, a Pescara, Capri, Riccione. La stessa sensibilità ha portato il gruppo Volvo ad annunciare la volontà di eliminare tutta la plastica monouso dagli uffici, nelle mense e negli eventi realizzati dalla casa automobilistica.

Whirlpool Emea Seabin

Quello installato nel porto turistico Marina di Lacco Ameno, a Ischia,  a fine giugno 2019 ha avuto il supporto di Whirlpool EMEA. La multinazionale americana ha anche sponsorizzato l’installazione a Portishead Quays Marina di Portishead, a pochi chilometri da Bristol, nel Somerset del nord a giugno 2019. Era il primo dispositivo Seabin della costa britannica dove per ogni miglio (pari a 1.6 km) si trovano infatti circa 5mila frammenti di questo materiale.

Il seabin per iniziativa della multinazionale del bianco è presente a Marina dei Cesari a Fano, al Circolo Nautico Sambenedettese a San Benedetto del Tronto, Marina Sant’Andrea a San Giorgio di Nogaro, Marina Blu a Rimini, La Marina Dorica ad Ancona, Gestiport a Senigallia, Marina di Capraia all’Isola di Capraia, Club Nautico della Vela a Napoli (Borgo Marinari), Marina di Lacco Ameno e Marina di Forio a Ischia, Marina Capo d’Orlando, Marina Acquatica di Alghero e l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia nella Darsena di Milano.

“Con LifeGate PlasticLess® intendiamo affrontare in maniera proattiva e concreta la sfida di ripulire i nostri mari dai rifiuti e promuovere un beneficio concreto per la collettività e per le comunità che proprio nel mare trovano un bene fondamentale per il proprio sviluppo e il proprio benessere”, questo il commento di Alessandro Magnoni, direttore comunicazione e relazioni governative di Whirlpool Emea quando ha iniziato il progetto nel settembre 2018.

Véronique Angeletti@Civetta.tv

Fonte: LifeGate, Whirlpool Emea, Volvo, Ansa, Aise, Coop

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