Crescita e sostenibilità, le parole del vicepresidente Morroni all’incontro Acli alla Ghea

Morroni vicepresidente regione UmbriaFossato di Vico – Si è svolto sabato 29 agosto presso il Santuario della Madonna della Ghea di Purello di Fossato di Vico l’incontro organizzato, come da tradizione, dal circolo Acli Ora et Labora e dai circoli della zona eugubino-gualdese che anticipa di qualche giorno la 15° “Giornata per la custodia del Creato”. Le tematiche ambientali, sempre più attuali e presenti nei dibattiti pubblici, sono ormai diventate spunto di riflessione per l’attivo circolo fossatano che da sei anni promuove questo annuale appuntamento davvero molto partecipato. Il convegno è stato aperto dai saluti del presidente dell’Ora et Labora Sante Pirrami che ha sottolineato quanto siano decisivi i nostri comportamenti, le nostre azioni quotidiane, nella cura del territorio in un’ottica di ripensamento dell’ambiente che parta innanzitutto dal locale per poi arrivare al globale.

Convegno GheaI sindaci, presenti all’incontro quello di Fossato di Vico Monia Ferracchiato e di Sigillo Giampiero Fugnanesi, sono le prime sentinelle, i primi promotori, di quel concetto di cittadinanza attiva che deve essere riscoperto e valorizzato per far si che ognuno di noi possa, nel suo quotidiano, tenere stili di vita più sobri e che limitino lo scarto. Il presidente Pirrami ha inoltre ricordato la Carta di Gubbio del 1982 elaborata dai partecipanti al seminario “Terra Mater” in occasione dell’°800 anniversario della nascita di Francesco d’Assisi, con cui si poneva l’accento già all’epoca, sulle tematiche ambientali, sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse da parte dell’uomo e su una distribuzione delle stesse poco equa e volta a favorire pochi a discapito di molti. Temi che sono tutt’oggi attuali e che potrebbero essere rilanciati, magari nel 2022, a distanza di quaranta anni da quell’incontro che vide al centro e protagonista l’Umbria ed il nostro territorio. Il convegno è proseguito con l’ intervento di Roberto Morroni , vicepresidente della regione Umbria ed assessore all’ambiente che ha aperto ricordando quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia ormai messo al centro dei programmi non solo delle istituzioni, ma anche delle aziende e dei grandi gruppi industriali che hanno cercato e stanno cercando con azioni concrete di tradurre queste tematiche in nuovi programmi di sviluppo. L’attenzione verso lo sviluppo sostenibile è diventata crescente e deve aumentare di pari passo anche nella coscienza collettiva. Le risorse non sono infinite, la popolazione mondiale crescerà e vorrà migliorare le proprie condizioni e quindi, è quanto mai necessario, pensare a politiche lungimiranti che sappiano coniugare sviluppo e sostenibilità generando nuove opportunità di ricchezza. In questo l’Umbria può fungere da modello, ma soltanto se saremo in grado insieme, istituzioni e cittadini, di reinventarci smettendo di guardare a matrici di sviluppo che hanno garantito benessere negli anni 70-80, ma che non sono più riproponibili. L’ambiente può essere quindi un’opportunità, ma non deve essere concepito come uno scrigno intoccabile o come qualcosa di immutabile solo da contemplare. I parchi ad esempio presenti in Umbria, quello del Monte Cucco è uno di questi, non sono stati un volano di sviluppo, ma sono stati, almeno fin’ora, un’occasione persa dove i vincoli spesso hanno prevalso sulle logiche di crescita.

Morroni Acli GheaL’Europa, ha proseguito il vicepresidente Morroni, sta investendo risorse verso un modello di sviluppo verde dell’economia ed anche l’Italia e le stesse regioni stanno mettendo in campo azioni concrete che vanno in questa direzione e che toccano vari settori ed attività economiche. Vanno ripensate tante situazioni che ormai sembrano consolidate nella nostra quotidianità, dal modo di riscaldarci, a quello della mobilità, fino al ciclo dei rifiuti. E’ necessario però farlo avendo una visione chiara che miri a generare nuova ricchezza, nuove opportunità, nuove speranze con l’ottimismo della volontà ed una visione del futuro ottimistica, dove l’impegno torni ad essere premiato. Lo sviluppo sostenibile non può essere la decrescita felice, ma deve essere inserito in un’ottica di sviluppo generale, un’aggiunta e mai una sottrazione alla crescita. Una nuova stagione può aprirsi, ma dipende anche dalla nostra capacità di essere comunità; la furbizia non può più essere considerata un valore, c’è bisogno di una nuova etica che spinga gli individui, non solo a chiedere sempre e comunque qualcosa dallo Stato, ma anche a spingerli a fare qualcosa di tangibile per il proprio territorio. Questo cambiamento di mentalità sarà decisivo per fermare il declino e consentire all’Italia di ritornare protagonista anche attraverso lo sviluppo sostenibile ed alla biodiversità di cui Madre Natura ha riempito il nostro Belpaese. L’Umbria ha bisogno di unità, dovremmo sentirci, anche per i numeri esigui, come una grande città, come un grande comune. Sono quindi necessari innanzitutto atteggiamenti  propositivi, collaborativi fra istituzioni, senza contrapposizioni ideologiche pregiudiziali e senza campanilismi che non fanno altro che far perdere di vista l’obiettivo del rilancio. Chiusura dedicata alla questione dei cementifici di Gubbio ad alla possibilità che possano alimentarsi con i Css. Morroni ha ricordato che non è intenzione della regione far diventare la città dei Ceri la discarica dell’Umbria, si faranno delle valutazioni con il coinvolgimento del comitato tecnico scientifico, si sono avuti degli incontri con i comitati ambientalisti eugubini, ma per ora nessuna decisione definitiva è stata presa. Di sicuro serve un dialogo serio, può esserci dissenso, ma non pregiudizio, tenendo comunque presente che la vita dei cementifici è legata anche alla possibilità di potersi alimentare non sforando i livelli di emissione di co2 e con dei costi che siano sostenibili. La serata è proseguita con la Santa Messa celebrata da don Raniero Menghini aperta dal ricordo commosso che Giovanni Pascucci ha dedicato al compianto on. Giovanni Bianchi, amico ed ex presidente nazionale delle Acli a tre anni dalla scomparsa.

William Stacchiotti