Il colonnello Guidi va a Forli: 30 anni di rivoluzione silenziosa a beneficio delle foreste delle Marche

Gruppo CCFOR di PU Foto n 1 - CopiaLascia le Marche il Colonnello Gabriele Guidi. Va in Emilia Romagna. Dal 1 ottobre sarà il nuovo comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Forli-Cesena, subentra alla guida del gruppo pesarese, il Ten.Col. Giuseppe Tedeschi. Guidi se ne va lasciando in eredità alla nostra regione la sua rivoluzione silenziosa. Con i suoi studi, il suo impegno e i suoi metodi ha dato, in questi ultimi 30 anni, contributi decisivi alla silvicoltura marchigiana, privilegiando un sano rapporto uomo-natura in una logica dove il paesaggio è storia e fa parte della cultura delle comunità, gli alberi sono patriarchi e la natura, un soggetto da gestire con etica nell’economia locale. Determinante il suo contributo alla conservazione del Parco Miralfiore, il più importante polmone verde della città di Pesaro.

Forse perché, da subito, il carabiniere forestale Gabriele Guidi, forte di una laurea in scienze forestali presso l’Università di Firenze e di un master in diritto e gestione dell’ambiente e del territorio dell’Università di Urbino, ha visto nella sua funzione un imperativo etico. Ossia essere un servitore di uno stato inclusivo dove l’ambiente è tra i protagonisti. A plasmarlo sicuramente il fatto di essere nato a Sant’Agata Feltria all’ombra di un olmo monumentale e di aver conosciuto il bosco e la montagna come una fonte di sostentamento di cui, per godersene, ci si deve prendere cura.

Dopo  aver svolto attività di ricerca, insegnamento e di libera professione come Dottore Forestale, è entrato nel 1989 nel Corpo Forestale e il suo primo servizio lo ha prestato presso il Comando Provinciale di Ascoli Piceno dove ha aiutato al rilancio della castanicoltura picena. Non a caso la sua tesi di laurea, ha consentito di caratterizzare il marrone del Montefeltro.

Poi, il passaggio al Comando Provinciale di Pesaro e Urbino dove ha svolto numerosi incarichi di rilievo. Come la guida della sezione regionale di analisi e la definizione, in ambito nazionale, dei protocolli operativi per il controllo delle utilizzazioni forestali; come responsabile del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale; come curatore del censimento delle Formazioni Vegetali Monumentali individuendo nelle Marche 397 patriarchi arborei, metodo alla base per il censimento nazionale che ha diretto.

Nelle Marche ha preso parte alle principali attività di monitoraggio, tutela e adeguamento normativo a favore del patrimonio forestale e dell’ambiente, essendone spesso ideatore e promotore. E’ stato nel team che ha elaborato la prima legge forestale delle Marche (LR 6/05), le prescrizioni di massima e polizia forestale (DGR n. 1732/2018), ha elaborato la procedura di “compensazione” delle aree boscate soggette a cambiamento d’uso, tradotta in legge regionale per la prima volta in Italia nel 97.

È stato l’ideatore, inoltre, del progetto UTIL.FOR., un originale protocollo di controllo delle utilizzazioni forestali, un riferimento nazionale, e il coautore del Piano Antincendio Boschivo regionale nonché dei Piani A.I.B. della Riserva Naturale Statale del Furlo e del Parco del San Bartolo.
Véronique Angeletti@civetta.tv