Umbria zona arancione, allarme Coldiretti per l’intera filiera agroalimentare

vino rossoLe misure più restrittive previste per la “zona arancione”, in cui entra a far parte anche l’Umbria, in particolare con la chiusura della ristorazione, produrranno nuovi pesanti effetti su tutta la filiera agroalimentare a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria evidenziando la necessità di adeguati ristori per le imprese colpite e ricordando come da quando è iniziata la pandemia il 57% delle aziende agricole nazionali abbia registrato una diminuzione dell’attività. Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – sostiene Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi, latte e formaggi che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In zona arancione sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. È consentita – precisa Coldiretti – solo la consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Proprio con l’aggravarsi della situazione e le restrizioni imposte, la rete Coldiretti delle aziende agricole umbre che fanno perno sul km zero si sta rimettendo in moto a tempo pieno, con le consegne di prodotti agricoli a domicilio e pasti da asporto. Le limitazioni alle attività di impresa, su cui inciderà anche la riduzione della mobilità – afferma Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria – devono prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione e dare liquidità ad aziende che devono sopravvivere all’emergenza. Con le nuove restrizioni – ribadisce Mario Rossi direttore regionale Coldiretti – che intendono limitare anche gli spostamenti tra territori, è chiaro che il nostro comparto, dalla vendita di prodotti alla ristorazione e ricettività, subirà un altro duro colpo. Occorre perciò in ogni modo salvaguardarlo visto che, specie con la pandemia, ha già dimostrato ampiamente tutta la propria strategicità.

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