Lupus in Fabula, WWF Guardie Giurate e Grid dicono “No” all’invaso nell’alto Candigliano

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Apecchio – Per La Lupus in Fabula, Guardie Giurate Wwf e il Grid è del tutto “forzata” l’individuazione, da parte di Marche Multiservizi, dell’area di San Martino del Piano nell’alto Candigliano come sito idoneo alla realizzazione di un invaso ad uso idropotabile. «Finora, nell’attività di ricerca e di screening – osservano – nessun sito è risultato realmente idoneo, ma quest’area è emersa poiché caratterizzata da criticità tecnico-ambientali “minori”. E ciò – spiegano – perché non si è tenuto conto del suo altissimo valore ambientale». Per gli attivisti, l’area è un’autentica rarità proprio perché rimane sconosciuta ai più essendo sprovvista di vie di comunicazione e fuori dai sentieri escursionisti. Insomma, si tratta di un luogo raro, inconsueto, regno di foreste,abitate solo da animali selvatici, in mezzo alle quali scorre il Candigliano e, quindi, «di un capitale strategico per la provincia di Pesaro Urbino, per le Marche, per l’Italia così densamente abitata, che andrebbe strenuamente difeso».

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Secondo gli ambientalisti, l’invaso ad Apecchio è, a torto, presentato come se fosse una scelta inevitabile e “green”, mentre sottende la distruzione di interi ecosistemi. «Centinaia di migliaia di alberi adulti – denunciano – verrebbero eradicati o sommersi contro ogni logica funzionale a prevenire o mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. In pratica, si cerca di risolvere le problematiche legate agli approvvigionamenti idrici ad uso idropotabile distruggendo e creando ulteriori danni».

DSC_0207.jpg FORMAZIONI GEOLOGICHE CANDIGLIAN0 (1)Eppure, secondo loro, ci sono tante altre soluzioni. Innanzitutto, una seria ristrutturazione della rete idrica. «Dal documento unico di programmazione triennale dell’Ato – fanno notare – si evince una perdita annua di circa 13 mln di mc di acqua, la stessa quantità dell’invaso sul Candigliano». Od ancora, attivando «politiche di risparmio» e «ripulendo gli invasi esistenti che, da soli, permetterebbero il recupero di circa un milione di mc di riserva idrica». Come altra acqua è da recuperare da «un’azione di controllo sui pozzi e le captazioni abusive» od «investendo in impianti per denitrificazione e in studi sulla desalinizzazione». Infine, per Grid, La Lupus in Fabula e Guardie Giurate WWF l’esistenza di fondi specifici per gli invasi previsti non solo dal Piano Nazionale Invasi ma anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbero «aver stimolato la scelta, da parte di Marche Multiservizi in accordo con l’Ato, di promuovere un’attività di ricognizione e di screening per  individuare siti potenzialmente idonei alla realizzazione di invasi ad uso idropotabile».
Véronique Angeletti