L’unità pastorale di Fossato-Sigillo si rinnova, don Raniero Menghini il nuovo moderatore

don Raniero AcliFossato di Vico – A decorrere dal 1 settembre e per nove anni, come previsto dal decreto del vescovo monsignor Domenico Sorrentino della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, don Raniero Menghini nato nel 1945 a Fossato di Vico, attuale parroco della parrocchia di Sant’Apollinare di Purello, prima ancora sacerdote per molti anni nella frazione di Casacastalda e guida spirituale del circolo Acli Ora et Labora, sarà parroco solidale e moderatore con la rappresentanza legale dell’unità pastorale di Fossato di Vico-Purello-Sigillo che comprende le parrocchie di: Sant’Andrea Apostolo in Sigillo, Sant’Apollinare Vescovo e Martire in Purello, San Pietro e Paolo in Fossato di Vico, San Cristoforo in Fossato Borgo, San Pietro in Vincoli in Colbassano, Natività di Maria in Palazzolo e don Emmanuel Komala Saga e don Saji George Raphael parroci solidali non moderatori delle sopracitate parrocchie. Don Raniero avrà quindi il compito, prestigioso ma di certo impegnativo, di dirigere e coordinare l’attività comune e risponderne davanti al vescovo, favorendo in ogni modo la comunione operativa fra le parrocchie, valorizzando i diaconi, i ministeri laicali e le persone di vita consacrata. Obiettivo del  vescovo Domenico Sorrentino è quello di dare definitivamente alle parrocchie dei due comuni appenninici un assetto unitario, come da anni auspicato, ma mai realizzato in modo adeguato e completo. La formula dell’unità pastorale, come più volte sottolineato, serve oltre che a favorire una buona distribuzione delle energie sacerdotali, sempre più esigue, soprattutto a mettere in rete le tante risorse pastorali del territorio a partire dai diaconi e dalle persone di vita consacrata. Il moderatore don Raniero insieme ai due co-parroci dovranno quindi lavorare e collaborare promuovendo nei fedeli un rinnovamento di mentalità rispetto al modello pastorale ereditato dal passato. E’ necessario quindi superare sia la tendenza e l’abitudine ad avere un parroco come unico centro a cui far riferimento e sia quella di un popolo di fedeli che trova molto più facile avere un solo punto di riferimento. Questo modello, a cui per anni si è stati abituati, è sempre meno praticabile e non è più funzionale rispetto ad una pastorale rinnovata, non più organizzata interamente intorno al centro parrocchiale, ma caratterizzata da una spinta missionaria, la cosiddetta “pastorale in uscita” di cui parla spesso il Santo Padre.

William Stacchiotti