Sassoferrato inaugura la sua prima “Panchina rossa”: un simbolo per dire “no” alla violenza sulle donne

WhatsApp Image 2021-11-25 at 16.22.24 (1)Anche Sassoferrato ha una panchina rossa. Anche Sassoferrato ospita il simbolo della violenza contro le donne. Una semplice panchina dipinta con il colore del sangue che rappresenta il posto occupato da una donna che non c’è più, un monito contro la violenza ma anche un segnale tangibile che in una comunità c’è chi si preoccupa di sensibilizzare gli altri verso il femminicidio e la violenza maschile sulle donne. L’idea è nata da due donne, Anna Rita Saltarelli e Lucia Marchetti, che hanno coinvolto l’amministrazione comunale. E l’inaugurazione è ovviamente programmata alle ore 11 del 25 novembre, proprio nella giornata internazionale della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. Una data che segna l’inizio dei sedici giorni di attivismo contro la violenza di genere che precedono la giornata mondiale dei diritti umani del 10 dicembre.

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Le due sassoferratese non si sono limitate a proporre il totem fisico ma anche a suggerirne la collocazione. «Vicino al liceo scientifico, in un luogo di alto passaggio – spiegano Anna Rita e Lucia -.  Perché questa panchina deve essere vista, deve far parte della nostra comunità e considerato la conformazione del nostro paese – incalzano – riteniamo importante realizzarne una in Rocca, un’altra ai giardini vicino al Palazzetto dello sport con la visione più ampia di arrivare, nel tempo, anche alla Marena e al Piano di Sassoferrato». Hanno una visione dinamica dell’installazione. «L’iniziativa di cui ci facciamo portavoce è caratterizzata dalla realizzazione di momenti di aggregazione con la conseguente tinteggiatura delle panchine già presenti nel territorio o nuove installazioni, ad opera di artisti, di giovani e meno giovani che avranno il desiderio di partecipare, con il coinvolgimento del Consiglio comunale, dell’Avis, della Croce Rossa, delle associazioni di volontariato o di altri attori del territorio».

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Protagonista è stato anche il Comune di Sassoferrato. «Fondamentale è il fatto che l’iniziativa appartiene a due cittadine – osserva il vicesindaco Lorena Varani -. È il sintomo di una sensibilità vera che va al di là del gesto simbolico. Abbiamo anche coinvolto Artemisia, l’associazione fabrianese che gestisce con professionisti lo sportello antiviolenza». Un percorso che coinvolge altri comuni dell’Ambito 10. Da giovedì ci sarà una panchina rossa a Serra San Quirico, a Cerreto d’Esi e una seconda a Fabriano nei Giardini Margherita.

Con una differenza, all’iniziativa di Anna Rita e Lucia, si è aggiunta Anna Frasconi che ha voluto dare un suo personale contributo finanziando un roseto intorno alla panchina. «La rosa è il simbolo della passione – spiega – ha il colore della passione, ha il profumo della passione, è la donna è passione non è una preda». Il ritorno ad un’antichissima usanza nel medioevo del giardino delle donne, dove si univa l’utile al dilettevole e dove c’erano frutti, ortaggi, erbe aromatiche e medicinali e fiori ed in particolare rose.  La panchina sentinate è stata posizionata dalla ditta Tenti.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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