La Sor’Ida



“Una lente d’ingrandimento” restituisce nei dettagli la figura protagonista nella molteplicità dei suoi ruoli: ostetrica, madre, nonna e personaggio sassoferratese.
Non è questa una biografia convenzionale, ma polifonia e policromia insieme perché scaturita da una ricerca… a più voci che fa rivivere un mondo passato con i suoi colori, le sue atmosfere. Un mondo semplice, ingenuo, non privo di sogni, che non si arrendeva di fronte alle difficoltà della vita, ma anche una realtà che esprimeva grande accettazione, confortata da solidi valori.

Eredità raccolta dall’amore di un nipote per una nonna fuori del comune, e che vuole affidare i suoi ricordi alla scrittura, pur non essendo scrittore. Ma ricostruire non è semplice.
Inizia quindi la caccia alle testimonianze attraverso parenti, amici, conoscenti, che sono stati disponibili e a volte ben contenti di ricercare nel la memoria momenti del passato, rivivendoli anche emozionalmente. A Gianni il grande merito di aver conservato gelosamente i documenti ufficiali e personali della nonna, preziosi per “ricucire” la narrazione della vita di Ida.

Ancora più apprezzabili le foto di famiglia custodite con cura dalla moglie Paola in una vecchia valigia avvolte nella patina del tempo, che hanno favorito “la poesia dello sguardo” verso immagini, volti e avvenimenti ormai lontani e nel contempo la conoscenza di una realtà che sarebbe stata più difficile immaginare.

La ricerca a più voci, espressa in diversi stili narrativi (intervista, testimonianza, conversazione telefonica, lettera, racconto della memoria), ha colorato la narrazione permettendo a molti personaggi di entrare in scena con il proprio linguaggio e la propria soggettività… pennellate su aspetti e situazioni del passato, spesso cancellati dal tempo.

Una voce narrante affianca il racconto dell’autore.

Ornella Limoncelli
Sebastina Locci

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