Interrogazione su quanto accade alla Gola della Rossa

italianostraHo provveduto a depositare due interrogazioni: una al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro dello Sviluppo Economico ed al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e l’altra al Ministro della Giustizia, per informarli su ciò che sta accadendo ai confini del Parco della Gola Rossa e di Frasassi. Il 29 gennaio 2009, nell’ambito del progetto di riconversione industriale e riqualificazione ambientale dell’area Gola della Rossa, il Comune di Serra San Quirico (Ancona) ha rilasciato due autorizzazioni della durata di 42 anni per estrazione di calcare massiccio dalla cava Gola della Rossa, confinante con il parco della Gola della Rossa e di Frasassi, previa autorizzazione paesaggistica ex D.Lgs. n 42/2004. Da scambio epistolare con la Provincia di Ancona ed il Comune di Serra San Quirico, si è appreso di una autorizzazione in variante (prot. n 7013 del 22.09.2012), rilasciata senza VIA preventiva. Nel caso di specie la VIA è stata esclusa dalla determinazione dirigenziale della Provincia di Ancona n. 127 del 5.04.2011, recettiva della comunicazione della Regione Marche del 17.09.2010 (prot. 591270) a firma del geologo Davide Piccinini, il quale ha considerato i lavori de quo, opere di carattere provvisorio (durata dei lavori inferiore ai 180 giorni), non comportanti modifiche permanenti dello stato dei luoghi e, dunque, esentate dalla VIA preventiva ai sensi dell’art. 3 co. 5 lettera d) della L.R. n 7/2014. aaLa variante è stata considerata come modifica provvisoria anche dal progettista dr. Massimo Mosca in sede di conferenza dei servizi del 10.12.2010. In seguito allo scambio epistolare con la Provincia di Ancona ed il Comune di Serra San Quirico, Italia Nostra Marche ha presentato 2 esposti alla Procura della Repubblica di Ancona – uno spedito il 12.02.2015 e recapitato il 16.02.2015, l’altro spedito il 23.02.2015 e recapitato il 25.02.2015 – per accertare eventuali responsabilità, alla luce dei seguenti fatti, violativi dell’art 3 co. 5 lettera d) L.R. n 7/2004 , che avrebbero reso necessaria la VIA preventiva: a) la variante deve essere considerata “proposta di variante sostanziale”, essendosi realizzato uno sconfinamento di oltre 1840 mq rispetto alla autorizzazione originaria; b) da documentazione fotografica risulta che i lavori erano ancora in corso nella primavera del 2014, quando sarebbero dovuti terminare il 23 aprile 2013; c) dalla relazione dell’architetto Roberto Panariello (punti 11.1 e 14), richiamata dalla determina dirigenziale della Provincia di Ancona n. 127 del 5/4/2011, emergono prescrizioni in contrasto con l’art. 3 co. 5 lettera d) L.R. n 7/2004: vengono infatti previste pendenze diverse da quelle esistenti, nonché la posa in opera di blocchi calcarei sovrapposti, cioè opere modificative dello stato dei luoghi. Gli esposti di Italia Nostra hanno generato a loro volta, rispettivamente, due distinti procedimenti penali: il procedimento R.G.N.R. 4526/2016, mod. 44, (già R.G. 318/2015, F.N.C.R., mod. 45), nell’ambito del quale le indagini sono state affidate al P.M. dott. Rosario Lionello, ed il procedimento R.G.N.R. 4560/2015, mod. 21, (già R.G. 1151/2015, F.N.C.R. , mod. 45), nell’ambito del quale le indagini sono state affidate al dott. Paolo Gubinelli. In data 10.08.2015 il dott. Gubinelli ha richiesto l’archiviazione nei confronti dell’arch. Roberto Panariello, indagato per il reato di abuso d’ufficio cui è seguita, in data 21.10.2015, l’opposizione alla richiesta di archiviazione da parte di Italia Nostra. Nell’opposizione all’archiviazione Italia Nostra ha evidenziato la totale assenza di indagini da parte del dott. Gubinelli, riscontrando altresì l’incompletezza del fascicolo del P.M. (assenza dell’allegato 5 e dell’allegato 16 dell’esposto , nonché del compendio fotografico dei lavori 2014/2015 dal quale risultava ancora esistente la rampa di cantiere). La richiesta di archiviazione è stata accolta solo in parte dal Gip, dott. Carlo Cimini, il quale l’8 febbraio 2016 ha emesso decreto di parziale archiviazione con riguardo all’indagato Roberto Panariello, contestualmente ordinando indagini coattive, ex art 409 co. 4 cpp., reputando necessari ulteriori approfondimenti istruttori. L’ordine di indagini coattive è andato completamente disatteso da parte del dott. Gubinelli. Il predetto decreto del Gip Cimini è stato acquisito altresì al procedimento R.G.N.R. 4526/2016, mod. 44, di titolarità del sostituto procuratore Rosario Lionello che, ancora una volta, anziché svolgere le prescritte indagini coattive, ha disposto l’archiviazione. Alla luce dei fatti esposti ho quindi chiesto ai Ministri interrogati – di esercitare un controllo sulla perdurante legittimità della autorizzazione paesaggistica rilasciata alle ditte autorizzate e di adottare i provvedimenti inibitori e di revoca in autotutela – di accertare eventuali irregolarità nella gestione dei predetti procedimenti penali ed di adottare le iniziative necessarie a far valere eventuali responsabilità dei magistrati, compreso l’invio di ispettori ministeriali

Roma lì 24 aprile 2017
Dep. Dott.ssa Donatella Agostinelli
Commissione Giustizia
MoVimento Cinque Stelle, Marche

Comunicato Stampa Italia Nostra Marche

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