Un nido domiciliare, ore per aiutare i compiti a scuola e a casa, un progetto grande 473mila euro
Frontone – Un nido domiciliare, aiuto nei compiti a scuola e a casa, supporto agli educatori dei centri estivi. Sono oltre 300 i bambini della fascia 0-6 anni, che ne stanno beneficiando nelle aree marchigiane rurali e di montagna. Fanno parte di un progetto grande 2,4 milioni che nelle Marche, in Toscana ed in Umbria coinvolge più di 1100 bimbi, ideato dall’impresa sociale “Con i bambini”, che ha sede a Roma. Un progetto interregionale che gode di fondi governativi e ha creato una rete che unisce i comprensori del Catria Nerone a quelli dello Strega, del Cucco e del San Vicino.
«Il progetto si chiama “Con i bambini dell’Italia di mezzo” ed è coordinato dalla cooperativa Koinè di Arezzo – spiega Massimo Tumini, responsabile de La Macina sociale di Acqualagna, la coordinatrice nelle Marche –. Nell’entroterra pesarese ad ottobre 2018 abbiamo finanziato un nido domiciliare a Frontone e in quest’anno scolastico fornito un importante monte ore per bambini in difficoltà a San Lorenzo in Campo, sia in classe e sia in casa».
«Siamo molto lieti che un progetto, promosso dalla Cooperativa sociale Il Mosaico di Fabriano e Cooperativa Sociale La Macina di Acqualagna in rete, sia stato giudicato meritevole di approvazione da parte del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Fondo istituito da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, grazie all’intuizione del presidente Giuseppe Guzzetti, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo», ha evidenziato il presidente della Fondazione Carifac di Fabriano Marco Ottaviani, che è componente dell’Organo di Indirizzo della Fondazione con il Sud, presieduta da Carlo Borgomeo.
«Nel corso di questi ultimi tre anni abbiamo investito una cifra che – rispetto all’importo finanziato per il progetto promosso dalle cooperative sociali, pari a 473.000 euro – rappresenta un moltiplicatore dell’investimento della Fondazione Carifac pari a circa sei volte il valore di adesione – spiega Ottaviani -. Un ritorno economico non indifferente per il contrasto alla povertà educativa minorile delle zone a elevata presenza di aree montane, penalizzate dalle logiche delle economie di scala che hanno progressivamente concentrato i servizi sanitari e scolastici a fondovalle, se non addirittura nei capoluoghi di provincia. E tutto ciò ci conforta nella linea di intervento adottata e promossa. Proprio per intercettare queste risorse, tre anni fa abbiamo promosso e organizzato un’azione, Percorsi di innovazione, insieme ad altre Fondazione di origine bancaria e a Human Foundation, dedicata al Terzo Settore per formare le professionalità richieste».
Una possibile via per contrastare lo spopolamento, secondo il presidente dell’Unione montana, Ugo Pesciarelli. «Purtroppo, da anni, assistiamo a un impoverimento dei servizi in questo territorio e per questo, il progetto di oggi, rappresenta un segnale di speranza anche nel cercare di fermare lo spopolamento in atto. Sinergia e lavorare insieme credo siano la strada maestra per rendere attraenti i territori di riferimento».