Fabriano Industry Elements: commenti ed interventi
|Come rappresentanti del mondo industriale – ha affermato Federica Capriotti, presidente del raggruppamento di imprese del Fabrianese di Confindustria Marche Nord –non potevamo non essere presenti all’Annual Conference UNESCO 2019 dove il legame tra cultura, imprenditoria e, quindi, creatività assumono la valenza portante dell’intero territorio fabrianese. Fabriano città creativa dell’UNESCO rispecchia infatti, proprio la passione creativa che gli imprenditori fabrianesi si sono tramandati nel tempo: dai fabbri medievali fino ai giorni nostri, lo spirito fondante di questa città è stato sempre quello di realizzare, costruire, forgiare ed inventare novità al passo con i tempi. Questa rassegna è, secondo noi, proprio il frutto tangibile di questo spirito passionale che ha coinvolto con un’entusiasmante partecipazione tutte le maggiori locali realtà industriali che hanno, in questo caso, creato in spontanea simbiosi un evento unico nel suo genere, una mostra dell’industria che permetta ai suoi visitatori di ripercorrere, dai suoi albori fino ai giorni nostri, la straordinaria favola produttiva fabrianese: un viaggio nella storia socio/economica del territorio che faccia comprendere, e soprattutto non dimenticare, come la grande tenacia lavorativa e l’innegabile capacità intellettiva dei nostri predecessori abbiano tramandato e determinato lo stile di vita di milioni di persone, il nostro stile di vita”
“Ricongiungere la memoria a un nuovo progetto della città ponendo in luce le concrete testimonianze che hanno fatto di Fabriano una città creativa. Un’occasione unica, quella offerta da Confindustria, per rendere tangibili le idee e le operosità di un passato che diventa trasmissione culturale per le nuove generazioni – ha detto Marco Ottaviani, Presidente Fondazione Carifac – Creare valore con al centro i giovani è la mission che la Fondazione Carifac persegue sostenendone formazione e sviluppo di competenze trasversali in collaborazione con tutti gli stakeholders della comunità. A noi il compito di catalizzatore ed hub sovracomunale per un nuovo progetto di sistema che accompagni il territorio tutto in una nuova fase rinascimentale.
“Abbiamo accolto con gran piacere l’invito di Confindustria ad ospitare nei nostri locali questa mostra sulla storia industriale di Fabriano” sono parole di Roberto Gabrielli, responsabile della macro area Marche Abruzzo di UBI Banca. “Se è vero che perdere il passato significa perdere anche il futuro, allora questa mostra rappresenta una magnifica occasione per mantenere viva la memoria di quello che è stato e per riflettere su quale potrà essere la nuova frontiera economica di questo territorio”.
Alla Conferenza stampa era presente Giordano Fulvi, responsabile della direzione territoriale di Jesi di UBI Banca.
“La Fondazione Aristide Merloni sostiene questa iniziativa perché coerente con le sue finalità istituzionali che sono il recupero della Centralità della Manifattura nella percezione della comunità e la diffusione dello Spirito Imprenditoriale perché possono nascere sempre nuove iniziative economiche a sostegno dello sviluppo” affermano dalla Fondazione Merloni. “Partendo dallo stemma della città possiamo subito identificare la vocazione manifatturiera di Fabriano. Già nel 1200, Fabriano era un centro produttivo e commerciale di prim’ordine grazie alle numerose botteghe artigianali e produttive. Fabriano dal XIII secolo preserva la secolare tradizione della fabbricazione della carta. Nella seconda metà del ‘700, Pietro Miliani trasformò l’attività cartaria, fino ad allora a carattere artigianale, in industria. La forte crescita negli anni ’50 del secolo scorso di aziende nel settore metalmeccanico, ha proiettato la città a diventare uno dei principali distretti industriali. Capofila di tale sviluppo è stato il gruppo Merloni, che ha sempre più aumentato le sue dimensioni e favorito la crescita di un indotto vivace e articolato.”
Per la Fondazione Merloni era presente Francesco Fantini.
La mostra è ideata e curata da Alessandro Carlorosi che dal 2003 si occupa di progetti di valorizzazione del patrimonio e della cultura industriale. L’esposizione si caratterizzata da quattro elementi: Acqua, Fuoco, Terra e Aria a cui è stato aggiunto il Futuro. Ieri come oggi, le produzioni e le grandi invenzioni maturate a Fabriano fanno perno intorno ai quattro elementi della natura che hanno fornito l’energia per produrre ma soprattutto hanno attivato una creatività poi tradotta in innovazioni e industria.
La mostra è una vetrina per far conoscere alle delegazioni UNESCO questo territorio, ma è soprattutto uno spazio di riflessione e di assunzione di consapevolezza per tutta la comunità fabrianese dove poter recuperare orgoglio e diventare attori protagonisti del cambiamento e della crescita.
L’allestimento architettonico, curato da Nicola Cristalli, richiama la pianta e i profili della città di Fabriano che dal Medioevo ha modificato la sua funzione e organizzazione urbana proprio intorno alla nascita delle fiorenti botteghe poi diventate industrie conosciute in tutto il mondo.
Al Futuro è dedicato lo spazio chiamato Time Machine per sancire la voglia di dare continuità nel tempo all’esposizione. Al laboratorio ha lavorato la scuola dell’infanzia privata bilingue, Iris Garden Education Center, gestita dalla fabrianese Mosaico cooperativa sociale, da anni impegnata nello sviluppo sociale territoriale. L’installazione interattiva è stata affidata alla designer Francesca Valan, specializzata in percorsi museali e didattici per l’infanzia. “Il Futuro è affidato allo sguardo indagatore dei bambini – ha spiegato Mariella Possanza, coordinatrice di Iris Garden Education Center. Una straordinaria, enorme, affascinante Time Machine proietta il visitatore in un futuro possibile in cui reinterpretare e rileggere i 4 elementi, dove la materia si fa valore immateriale. All’interno di una “giostra tessile” realizzata appositamente dalla ditta mantovana Giovanardi, specializzata in tessuti tecnici ad alte prestazioni, verranno proiettati suggestivi fondi che richiamano aria sana, acqua pulita, energia rinnovabile, terra produttiva, girate dal regista comasco Paolo Lipari. I paesaggi digitali verranno messi in dialogo con materiali di scarto e di risulta messi a disposizione dal distretto industriale di Fabriano e sapientemente campionati nel backstage, in un dialogo poetico e sorprendente tra naturale e digitale, materiale e virtuale, passato e futuro. Visite interattive, laboratori didattici in italiano e in inglese verranno curati direttamente da Iris Garden, affidando all’infanzia il compito di promuovere valori etici ed estetici dello scarto industriale a cui dare nuova vita, nuovo valore, nuove letture, in una relazione aperta, creativa, sostenibile, capace di futuro”.
“La risposta del territorio a questa iniziativa è stata corale – ha concluso Federica Capriotti – e mi sento di ringraziare ufficialmente, oltre ai partner che sono con me oggi, tutte le aziende che ci hanno sostenuto: senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Un grazie dunque a tutte le aziende che in diverso modo hanno collaborato, a tutti gli sponsor tecnici che ci hanno fornito consulenza e materiali, ma in particolare a Ariston Thermo, Electrolux, Elica e Faber, il cui contributo è stato determinante”.