Cabernardi: storia di una Miniera #1

3019322440_8a7d82ca14_oEra il 16 Aprile 1886 quando venne dichiarata aperta la Miniera di Cabernardi e il 2 settembre 1963 quando la Montecatini, l’ultima delle società che si sono succedute alla conduzione della Miniera, ne dichiarò la chiusura.
77 anni di storia, di economia, di vicende umane, di rivendicazioni sindacali, e a volte anche di morte…77 anni di una comunità, quella di Cabernardi, che per molto tempo sarà uno dei centri solfiferi più importanti d’Italia.
La storia della Miniera di Cabernardi è in realtà una storia che coinvolge tre comuni, Sassoferrato, Arcevia e Pergola. I terreni più antichi di questo bacino solfifero, che per molti anni verrà sfruttato, risalgono al Cretaceo (era geologica la cui fase più antica si data a circa 145 milioni di anni fa, quando ancora l’uomo non aveva fatto la sua comparsa), e il bacino stesso insiste su una vasta area la quale, seppur con notevoli interruzioni, si estende lungo tutta la fascia appenninica, dal forlivese al maceratese; si tratta di un’area che risulterà di grande importanza nel panorama minerario italiano, visto che dalle 24 miniere di zolfo concesse nell’area verrà estratto un prodotto che godrà della stima e dell’approvazione dei consumatori, riuscendo perfino a battere la concorrenza dei prodotti estratti nelle miniere siciliane nonostante lì l’escavazione risultasse meno costosa.
La ricchezza del bacino della Miniera di Cabernardi è determinata dalla presenza di abbondante zolfo allo stato nativo che si presenta sotto forma cristallina, e il cui il contenuto medio di zolfo si aggira intorno al 25%.

Pamela Damiani