“Le Stanze del Tempo”, trama del libro della scrittrice jesina Federica Bernardini

Le Stanze del tempoAmbientato a Genga, editore “Scrivere Per volare “, Jesi, questo libro sta conquistando la top delle classifiche. E’ Storia, è Vita, è un affresco che risveglia le radici di una comunità ma soprattutto è un racconto vero, universale perché fa ridere, sognare, piangere e pensare in qualsiasi lingua lo si legga. 

Véronique Angeletti@civetta.tv

 

“Le stanze del Tempo” di Federica Bernardini

Genga (AN), fine ’800.

Salvo, poco più di un bambino orfano di madre, nel rientrare a casa dopo una giornata di lavoro nei campi, trova il padre morto. Per sopravvivere si barcamena tra vari lavori, fra cui quello di bracciante presso Domenico e Annetta, proprietari di un vasto podere e genitori di due sue coetanee, Berta e Clotilde. Berta e Salvo finiscono per innamorarsi e una sera Berta rimane incinta. Un matrimonio riparatore è l’unica soluzione. Salvo, orgoglioso e testardo, chiede a Domenico di potersi occupare della propria famiglia da solo, senza aiuti economici dal suocero.

Nel paese viene costruita una fornace e il giovane viene assunto. Nascono due figli, AntonioPino. Passano gli anni e Antonio, al quale nonno Domenico ha trasmesso la passione per lo studio, parte per la Germania per diventare professore, con somma ira di Salvo.

Scoppia la prima guerra mondiale, Salvo, a causa dei turni massacranti, muore e Berta, che nel frattempo ha cominciato a lavorare presso la fornace, durante una pausa, viene seguita al fiume da uno dei responsabili, che tenta di violentarla. La donna nel difendersi lo uccide.

La prima guerra mondiale sconvolge il mondo, l’esercito italiano è costretto a chiamare al fronte i ragazzi nati nel ’99. Anche Pino dovrebbe partire, ma il nuovo parroco, decide di nascondere lui e tutti i suoi coetanei del paese nel santuario delle grotte di Frasassi. Clotilde, allontanatasi dal paese dopo un matrimonio d’interesse, ritorna per chiedere dei soldi a suo padre, ma il terreno è ridotto a un ammasso di sterpaglie. Clotilde non crede alle parole del padre e si vendica denunciando alle autorità il nascondiglio dei ragazzi. Berta, però, avverte in tempo i giovani.

Battista e Giacomo, due artigiani che realizzano statuine per i presepi, propongono a Pino di lavorare con loro e il ragazzo accetta, conquistandosi la stima dei due maestri di bottega. Il padre di Berta, poco prima di morire indica alla figlia il luogo in cui è custodita un’enorme quantità di denaro. Berta lo recupera e lo nasconde . Giacomo, uno dei due artigiani, innamorato di Berta, chiede alla donna, che nel frattempo si è gravemente ammalata, di vendere a lui e suo fratello il terreno di suo padre, per riportarlo al vecchio splendore. Berta accetta, guarisce e Giacomo le confessa i propri sentimenti, ma la donna fatica ad abituarsi alla gentilezza di Giacomo. Dopo un lungo corteggiamento, i due si sposano, nello stesso giorno in cui convolano a nozze anche Pino e Giulia, la figlia di Egle, l’insegnante giunta in paese all’apertura della nuova scuola voluta da don Fernando. Dal matrimonio di Pino e Giulia nasce una bimba, Sofia.

Il fascismo imperversa in un’Italia allo stremo e anche nel podere giungono le prime visite delle camicie nere. Un giorno Franco, uno dei braccianti, figlio di Giustina, viene trovato morto davanti a casa con indosso solo una camicia nera. I veri problemi hanno però inizio con le leggi razziali, perché Egle, Giulia e Sofia sono di discendenza ebraica.

Durante il bombardamento di Ancona, Giulio, un tempo bracciante al podere diventato poi attivista fascista, uccide Egle e don Fernando, mentre i tedeschi, avvertiti da Clotilde, portano via Sofia.

Presso il campo di concentramento la ragazza incontra Dania, una vecchia amica, Ines e altre tre ragazze (le sofferenze di Sofia e compagne narrate nel libro si basano sul racconto di esperienze realmente vissute in un lager). Sofia riesce a sopravvivere e torna a casa, dove nel frattempo la vita è andata avanti con partenze e nuovi arrivi. Tornerà anche Antonio, il primogenito di Berta, che tra le amiche che hanno seguito Sofia ritrova la sua donna, Ines, perduta in Germania. Sofia, a seguito di tutto il dolore vissuto, ha mutato il proprio carattere e nemmeno la dolcezza di nonna Berta riesce a farla riconciliare con la vita. A volte, però, il destino da avverso ritorna amico e così succederà per Sofia.

Fonte: Casa Editrice “Scrivere per volare”