Filippa Siccardi, la vergine-guerriere vive ancora nel suo Castello di Naro
|Cagli – Lei è Filippa Siccardi, tra i rari esempi di donne-guerriere. La feudataria del Castello di Naro che, in posizione strategica, si erge su un’aspra altura a controllo del passaggio per la Massa Trabaria. La vergine-guerriera che si ribellò nel XIII secolo al patto di convenienza chiuso tra suo padre, suo fratello e Cagli, libero comune che per mire espansionistiche pretendeva il suo castello. Filippa resistò solo pochi anni, Cagli, già nel 1227, aveva integrato nel suo distretto Naro e i castelli di Bosso, Valveduta, Castiglione e Frontone. Ma Filippa e le sue truppe furono così feroce che Cagli non volle risarcimenti per nessuno delle sue fortezze danneggiate nel timore di subire rappresaglie.
Una figura femminile dimenticata alla quale sabato 29 luglio il Castello di Naro ha reso omaggio con una conferenza-conversazione di Elisabetta Gnignera, storica del costume medievale e rinascimentale ed una visita itinerante al Castello, guidata dallo studioso del Medioevo e scrittore Giovanni Melappioni nonché ideatore e curatore del blog di storia medievale “Il medievalista” che spiegherà <<cosa ha spinto Filippa a resistere all’espansione comunale e come si è svolta la sua lotta contro Cagli fino a giungere al suo epilogo.>> Un racconto nel borgo stretto attorno alla fortezza che si è dipanato stanza per stanza, negli ambienti del castello, e sono stati leggi con gli occhi della Storia e nei suoi momenti di vita quotidiana inseguendo anche vicende degne di un’epica.
Una conferenza che rispolvera la figura sconosciuta di una donna importante nei luoghi dove ha vissuto ma anche che spalanca le porte di un Castello che fino al 2008 era un rudere quando gli attuali proprietari iniziarono il restauro. « Dettato – spiega l’ing. Italo Grilli che lo curò – dallo spirito dei luoghi che voleva riprendere possesso del luogo.» Il risultato è un resort dedicato ad eventi o vacanze uniche che riesce ad intrecciare soluzioni innovative, pietre e mura millenarie e fa del Castello di Naro, la sentinella della vallata del fiume Candigliano.
Véronique Angeletti@civetta.tv