Arteconi: si chiude per una questione numeri

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Non si può chiudere un reparto per colpa di un vincolo numerico. E’ come se la Cardiologia interrompesse l’erogazione delle sue prestazioni perché in città avvengono pochi infarti. La politica non può considerare un malato come semplice numero ma deve assicurare cure e assistenza nel modo più omogeneo possibile non privilegiando la costa a discapito dell’entroterra.” Il dottor Vinicio Arteconi interviene sulla decisione di tagliare il reparto di Ostetricia dell’Ospedale Profili che, al momento, non supera i 500 parti in dodici mesi previsti come soglia minima per la sopravvivenza. Il limite di 1000 parti l’anno imposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per garantire sicurezza in sala parto è sembrato, da sempre, impossibile da raggiungere ma in molti avevano sperato nel superamento delle 500 nascite. Siamo lontani, invece, dalla deroga concessa dalla regione Marche per il biennio 2014-2015 e, di conseguenza, Fabriano rischia la soppressione del reparto di Ostetricia e Ginecologia.

VIGN 1 statistica nascite (1)Da anni abbiamo perfezionato il protocollo clinico – spiega il ginecologo – e possiamo gestire gravidanze a basso e medio rischio. Se il problema della chiusura è il rischio clinico noi siamo operativi e stiamo lavorando bene, se, invece, si punta alla diminuzione delle spese ci sono molti altri modi più produttivi per risparmiare.” Sull’importanza del servizio Arteconi spiega che “indipendentemente da tutto, oggi più che mai, il punto nascita ha un valore sociale perché altrimenti continueremo ad invecchiare in un comprensorio dove non si nasce più. Siamo condannati all’invecchiamento. Già la crisi ha fatto la sua parte provocando una diminuzione di parti negli ultimi anni visto che molte famiglie si sono traferite altrove per la mancanza di un posto di lavoro. Oggi il 20% delle gravidanze sono mamme extracomunitarie.”

Alcuni, però, fuori dal coro, denunciano che sono molte quelle che scelgono un altro ospedale per partorire. Una questione che va avanti da molto tempo che il primario facente funzione smentisce con dati alla mano. “Nel dettaglio, nel 2014 sono nati 400 bambini. Non più di 30 i parti cesarei volontari o ripetuti. Questo è il vero successo perché in campo medico vuol dire tenere alta la qualità dell’assistenza ostetrica. 250 mamme ricoverate – dichiara Arteconi – sono residenti a Fabriano. 53 quelle che si sono rivolte, per diversi motivi, ad altre strutture. Alcune, ad esempio, sono state trasferite all’Ospedale Salesi dalla nostra equipe per complicazioni della gestazione. Il dato più interessante, però, è che mentre 53 donne sono andate a partorire altrove, ben 97 da fuori città hanno scelto Fabriano. Alcune, addirittura, da fuori regione. Un solo bambino, invece, è stato partorito in casa pur essendo questo un servizio costosoNel 2015 il quadro non cambia. Fino a settembre sono nati 220 bambini: 111 sono residenti nel Comune di Fabriano, 109 sono arrivati al Profili da altre città – alcune delle quali come Genga, Serra San Quirico e Sassoferrato fanno parte dell’ex Asl 6 – e dalla vicina Umbria. 28 fabrianesi hanno partorito altrove. Il saldo, quindi, è assolutamente positivo.”

VIGN 2A ginecologia (1)Una decisione politica quella di chiudere il punto nascita dell’Ospedale di Fabriano. In tanti hanno polemizzato contro questa scelta perché una zona montana non può perdere questo presidio. L’Ospedale di Jesi, per fare un esempio, è molto più vicino a Torrette o al Salesi ed è meglio collegato con i presidi di riferimento regionali. Anche un semplice trasferimento in ambulanza o eliambulanza risulta molto più facile dal punto di vista logistico. In concomitanza con il maltempo o incidenti stradali gravi tra le gallerie lungo la SS76, il comprensorio è rimasto isolato per diverse ore. L’ultima volta, nemmeno un mese fa. Un incidente mortale ha provocato la chiusura del tratto per più di 4 ore. “E’ la dimostrazione – spiega – della necessità di un punto nascita professionale al Profili, è strategico in un territorio esteso come il Fabrianese.”

C’è, poi, il capitolo che riguarda il futuro del reparto. Ad oggi non si sa ufficialmente come si dovrà organizzare il settore una volta entrata in vigore la soppressione che dovrebbe arrivare quasi in contemporanea con la chiusura del Deposito Ferroviario cittadino. Nemmeno i medici sanno nulla. Sembra, infatti, che Ostetricia e Ginecologia si trasformerà da unità operativa complessa a semplice dipartimentale senza punto nascita ma con una Casa del parto “di cui – confidano i dipendenti Asur – non conosciamo competenze, organico e responsabilità.” C’è il rischio, quindi, di perdere ulteriori posti di lavoro mentre è probabile l’accorpamento al reparto di chirurgia con l’annessione dei posti letto. “Così – tuona Arteconi – rischiamo anche di perdere la specializzazione.

Intanto si va avanti nel rispetto dei protocolli e si cerca di aumentare l’offerta alle future mamme. “Sono attivi i servizi di diagnosi prenatale, il parto analgesia è gratuito e abbiamo abbattuto le liste di attesa. Con due ostetriche in più potremmo fare anche il travaglio e il parto in acqua. Negli ultimi mesi, con 3 dipendenti in meno, abbiamo svolto tutti i nostri compiti regolarmente aumentando i nostri carichi di lavoro. Questo – denuncia – perché tutti hanno a cuore la salute ma le persone in malattia non vengono sostituite nemmeno se si assentano per lunghi periodi.” Poi una dichiarazione sulla malasanità. “Non ci sono stati casi da attribuire alla negligenza dei sanitari.” E la politica locale? Anche il primo cittadino scende in campo. “Sto monitorando la situazione – spiega il Sindaco Giancarlo Sagramolama i numeri non sono dalla nostra parte. Dobbiamo trovare una soluzione per evitare un depotenziamento dell’Ospedale Profili. Un’idea potrebbe essere quella di accorpare i due reparti specialistici di Jesi e Fabriano con un’equipe unificata. Non è in discussione, invece, la chiusura della Pediatria.” L’opposizione organizza iniziative contro il possibile taglio. Più di anno fa il Comitato cittadino Sveglia Fabrianesi raccolse 3.500 per evitare la perdita del reparto.

Marco Antonini@riproduzioneriservata

Intervista realizzata per il settimanale diocesano “L’Azione”

Le vignette sono di ClA

Intanto, un consiglio comunale aperto è stato convocato a Fabriano. Si svolgerà nell’aula magna dell’Istituto commerciale ed accoglierà i consiglieri delle civiche assise di Sassoferrato, SS Quirico. Cerreto d’Esi e Genga giovedì 26 novembre alle ore 17.